Si aperta questa mattina a Palazzo Pirelli, a Milano, l’Assemblea nazionale della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private delle libert . La popolazione detenuta nell’ultimo anno aumentata di 1600 unit . Il tasso di affollamento carcerario medio del 120%, con istituti che sono quasi al doppio della loro capienza. Vuol dire che ogni sei detenuti ce n’ uno di troppo, ha sottolineato nel suo intervento il coordinatore e portavoce della Conferenza, Stefano Anastasia. A fronte di risorse economiche, di spazi e di personale sempre pi insufficienti per le necessit , ad oggi questa assemblea lancia un grido d’allarme e chiede al Governo un cambio di rotta, che possa invertire la tendenza e portare il carcere come extrema ratio, stato l’appello di Anastasia. La prima sfida culturale – ha aggiunto – spezzare l’equazione tra esecuzione della pena e carcere. Solo cos si potranno pi facilmente proporre percorsi di sostegno e di reinserimento sociale. Il portavoce dei Garanti ha anche citato il caso del carcere toscano di San Gimignano, dove 15 poliziotti penitenziari sono indagati per il presunto episodio di pestaggio ai danni di un detenuto, con accuse che arrivano fino alla tortura. Noi siamo garantisti al 100%. C’ per preoccupazione per il clima di tensione che serpeggia nelle nostre carceri e che va fatto cambiare. Se trattiamo i detenuti come nemici pericolosi, avremo nemici e pericolosit stato l’avvertimento di Anastasia. Il tema dei maltrattamenti in carcere stato toccato anche dal Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma: Questa estate – ha detto Palma – in alcuni istituti ci sono stati casi di maltrattamenti degni di attenzione. Potremmo limitare il nostro compito allo stupore ma l’essenza del nostro ruolo garantire una vigilanza che abbia anche capacit di prevenzione. All’assemblea intervenuto anche il Capo del Dap, Francesco Basentini. La realt del mondo penitenziario – ha detto Basentini – molto pi difficile di ci che si riesce a immaginare. Assistiamo negli ultimi tempi a situazioni che non fanno onore all’Amministrazione e alla Polizia penitenziaria. Ma i comportamenti dei singoli non devono macchiare il lavoro di tutti. (ANSA).
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