Cambiare il testo “Corda” Il Silf e altre 9 sigle per la prima volta in piazza

La sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018 ha rimosso il divieto di costituire o associarsi in sindacato in capo ai militari delle Forze Armate e agli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento militare. La decisione della Consulta era l’occasione per riconoscere ai militari ciò che è stato negato per oltre 70 anni per ammodernare e uniformare i tre diversi modelli di relazioni sindacali che oggi insistono all’interno del comparto sicurezza e difesa. Non solo, questa storica sentenza era l’occasione per consegnare ai cittadini un apparato di sicurezza interna ed esterna più trasparente, efficiente e moderno.
Il DDL “Corda” licenziato dalla Camera non rappresenta quello slancio in avanti che il personale militare auspicava, anzi è addirittura un passo indietro rispetto all’attuale sistema interno della rappresentanza militare. L’attribuzione al giudice amministrativo delle controversie in materia di comportamento antisindacale, le notevoli e numerose ingerenze alla vita sociale dei sindacati, i paletti posti per le cariche dirigenziali del sindacato e per i distacchi, il computo della rappresentatività sulla forza effettiva e non su quella sindacalizzata, l’esclusione dei criteri di articolazione dell’orario di lavoro e della mobilità tra le materie di competenza del sindacato, l’impossibilità di tutelare effettivamente il personale nei procedimenti disciplinari e altro ancora. Solo per citare i più importanti elementi di criticità che rendono il DDL Corda inadeguato e non rispondente a quanto stabilito dalla sentenza n. 120/2018 della Corte Costituzionale e dalla consolidata giurisprudenza della CEDU e del CEDS.
Per questi motivi, il prossimo 7 ottobre per la prima volta nella storia manifesteremo liberamente il nostro pensiero critico in piazza Montecitorio, al fine di sensibilizzare i Senatori a ripensare e modificare il DDL in corso di trattazione.
SINAFI-SILF-USIF-SAF-LIBERA RAPPRESENTANZA-NSC-SIAM- SILME- USMIA-USIC

Cgil, Cisl e Uil sotengono la protesta dei sindacati dei militari
“Condividiamo e sosteniamo la protesta dei sindacati dei militari. La proposta di legge Corda rappresenta un vero e proprio passo indietro, anche rispetto alla sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale che ha sancito la libertà di associazione sindacale di questa categoria. Sentenza di fatto ignorata dalle varie Amministrazioni, prima tra tutte il Ministero della Difesa, che ha riconosciuto le sigle già costituite ma le esclude dalle convocazioni continuando a relazionarsi con i vecchi Cocer”. Così Cgil, Cisl e Uil nazionali in merito alla mobilitazione del prossimo 7 ottobre dei sindacati dei militari, che manifesteranno davanti a Montecitorio.
“Il testo di legge, infatti, rende di fatto inesistente l’esercizio dell’attività sindacale – spiegano – in quanto le materie affidate alla contrattazione fra le Amministrazioni e i sindacati militari escludono gli aspetti ordinari della vita lavorativa in tempo di pace. Inoltre, indica che di fronte a qualsiasi contenzioso sindacale si debba ricorrere al Tar e non, come è normale che sia, al giudice del lavoro”.
Per i sindacati confederali “i motivi di tanta resistenza al cambiamento sono soprattutto di natura culturale, dato che abbiamo categorie delle forze dell’ordine sindacalizzate come la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria, modelli da prendere a riferimento per una moderna ed efficace legge di riforma”.
“È come se la sentenza della Corte, invece di innescare nella politica il desiderio di recuperare il tempo perduto e farsi perdonare la lunga negazione di un diritto costituzionale – concludono Cgil, Cisl e Uil – avesse rimesso in moto la tenace ostilità al rinnovamento del mondo militare. Fanno dunque bene i sindacati militari a protestare, e noi li sosterremo”.

 

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