Sintesi. Dobbiamo combattere le disuguaglianze crescenti, ma per farlo dobbiamo essere, tutti assieme, un soggetto di trasformazione sociale. Abbiamo bisogno di cambiare l’Europa perch? le disuguaglianze che l’attraversano sono troppo forti e noi, che siamo la patria dello Stato sociale, rischiamo oggi di passare alla storia come quelli che si sono inventati il fiscal compact e l’austerit?. Per cambiare l’Europa, per?, abbiamo bisogno di cambiare anche noi, come sindacato. Dobbiamo chiederci se, cos come siamo organizzati, cos come funzioniamo, siamo in grado di cambiare questo processo e di svolgere fino in fondo un ruolo che ridia peso e senso al lavoro dipendente come soggetto organizzato.Vanno combattute le disuguaglianze per affermare la democrazia. Per questo serve una politica industriale europea e non le delocalizzazioni; serve un sistema fiscale vero per il continente e non il dumping che esiste adesso; servono diritti nel lavoro e nella formazione, non la libert? di licenziamento, non la deregolamentazione del mercato del Lavoro. Servirebbe un social compact che si estende a tutti al posto del fiscal compact; servirebbe ridurre gli orari di lavoro anzich? aumentarli e servirebbe tagliare le unghie alla finanza, rilanciando il ruolo pubblico degli investimenti per avere un’idea anche di nuovo modello di sviluppo ambientalmente sostenibile.Del resto i bassi salari, la precariet?, la rabbia sociale, la solitudine che le persone che lavorano vivono, sono frutto anche di questi processi e cio? di un sistema di accumulazione della ricchezza che ha prodotto le diseguaglianze che anche noi stiamo vivendo. Se alla disoccupazione si aggiunge la sottoccupazione, in Europa siamo al 18%, quindi parlare di un miglioramento della situazione occupazionale ? assolutamente inopportuno. E allora l’obiettivo dell’Europa deve diventare proprio questo: la piena e buona occupazione e non semplicemente la riduzione dell’inflazione.Lo dico con onest?, a partire dall’organizzazione che rappresento, tutti insieme abbiamo bisogno di cambiare e di porci il problema di che cosa significa oggi avere un sindacato che sia un soggetto di trasformazione sociale, in grado di costruire un’Europa sociale. E allora abbiamo bisogno di parlarci di pi?, abbiamo bisogno di assumere obiettivi comuni e abbiamo bisogno anche di riconoscere i limiti e gli errori della nostra azione, perch? solo cos si pu? realizzare un cambiamento concreto. Questa credo sia la battaglia da fare non solo andare a votare domenica, ma essere in grado da luned di mettere in campo in tutta Europa un’azione contrattuale comune, che metta al centro il lavoro, la lotta alla precariet? e l’aumento dei salari dei lavoratori, perch? questi sono i punti di fondo.
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