Calo truffe a anziani in 2020, ma meno di altri reati. Tissone (Silp Cgil), aumentare pene

Analisi Direzione polizia criminale sui primi 7 mesi dell’anno
Anche le truffe agli anziani quest’anno sono in calo per effetto del lockdown, ma il decremento (-13,3% nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019) è meno consistente rispetto a quello dei reato in generale (-27,1%). Lo attesta l’analisi elaborata della Direzione centrale della polizia criminale. E che i truffatori siano sempre in agguato lo dimostra la cronaca. Tre italiani residenti in provincia di Brescia, sono stati arrestati dai carabinieri: si fingevano addetti del gas, con tanto di Pos mobile a domicilio, per raggirare un 82enne a Carmagnola (Torino). Entrati in casa dell’uomo, i tre hanno detto di dover installare un dispositivo di sicurezza a loro dire obbligatorio per la rilevazione del gas ed hanno convinto l’anziano a sottoscrivere un contratto fittizio per acquistare il dispositivo – di fatto non funzionante – al costo di 59 euro. Al momento del pagamento, però, i tre hanno eseguito un’operazione di 598 euro. Le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Torino proseguono per verificare se il trio si sia reso autore di altri colpi analoghi. I dati del 2020 indicano in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania le regioni più colpite dal fenomeno. Gli anziani vittime di truffa sono, prevalentemente, uomini tra i 65 e gli 80 anni, soglia oltre la quale le vittime di sesso femminile superano quelle di sesso maschile. Il truffatore trae in inganno la vittima attuando artifizi e raggiri, approfittando della sua buona fede, dell’ingenuità e facendo affidamento sulle eventuali ridotte capacità di reazione e di critica e del suo bisogno di avere relazioni sociali. “Le truffe agli anziani e i delitti nei confronti delle fasce più deboli della popolazione – osserva Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil – restano uno dei gravi problemi di questo paese”. Da 3 anni, ricorda, “è al vaglio del Parlamento una proposta di legge che prevede l’aumento delle pene proprio in questi casi. Non risulta purtroppo che ad oggi vi siano le condizioni per riprendere l’iter del provvedimento. Tra l’altro – aggiunge Tissone – queste tipologie di reato vedono l’Italia con le pene edittali più basse rispetto al resto d’Europa. Certamente aumentare le pene non è sufficiente, ma di sicuro potrebbe essere utile per disincentivare chi delinque contro gli anziani, visto che oggi sa di rischiare ben poco”. (ANSA).

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