Braccini (Fiom) Vs Confindstria: le bandiere a mezz’asta andrebbero issate nel rispetto dei morti

Quando riaprire le imprese non lo decide Confindustria, ma il Governo con lÕausilio della Comunitˆ Scientifica.Siamo tutti preoccupati da questa pandemia che  una tragedia umana dalle proporzioni epocali, e Confindustria nord Toscana non trova di meglio che issare le bandiere a mezzÕasta sia dellÕItalia che dellÕUnione Europea.Ci sembra una forzatura indebita, irrispettosa delle migliaia di vittime che il nostro paese sta subendo.Le forzature e le polemiche in questa fase non portano da nessuna parte e nello stesso tempo non aiutano alla ripresa che tutti auspichiamo.Le associazioni degli industriali dovrebbero favorire gli accordi con le organizzazioni sindacali per definire le linee guida volte a preparare la ripresa produttiva delle imprese, magari anche con la consulenza di virologi.Il punto in questa fase non  quando, ma come riaprire.Bisogna utilizzare bene questo tempo.Le fabbriche, come qualsiasi altra attivitˆ ai tempi del virus, dovranno organizzarsi e lavorare in modo diverso, con precisi dispositivi di sicurezza, ma qualsiasi accordo va applicato a seguito delle decisioni del governo.Dovremo attraversare una fase di crisi economica e recessione profonda, a cui si potrebbe accompagnare una pesante crisi sociale.Non permetteremo che il cambiamento sia scaricato sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori. La societˆ del futuro non potrˆ essere fondata sul profitto e sul mercato, ma dovrˆ basarsi sulla redistribuzione della ricchezza, la qualitˆ della vita e del lavoro.Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana

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