Bibliolandia Provincia Pisa: ‘La quarantena infinita’, lettera aperta dei bibliotecari e archivisti in appalto

Siamo un gruppo di professionisti, lavoratori delle cooperative titolari dellÕappalto per i Servizi bibliotecari e archivistici il cui Ente gestore  lÕUnione Valdera. Le nostre cooperative (CoopCulture, Eda Servizi, Itinera e Macchine Celibi) si sono costituite in ATI (associazione temporanea di impresa) diversi anni fa, proprio per lavorare su questo appalto (correva lÕanno 2006), accettando una sfida ardua, vista la complessitˆ della gestione con proprio personale su circa venti biblioteche e una decina di archivi attualmente, e in passato anche di pi. Molti di noi, ai front office delle biblioteche, negli anni sono divenuti i riferimenti dellÕutenza, con nostra grande soddisfazione e con rammarico degli stessi utenti quando, entrando in confidenza, raccontavamo loro che non eravamo dipendenti comunali e che tecnicamente, da un giorno ad un altro, avremmo potuto non essere pi l“.Come tutti i lavoratori del settore culturale, siamo stati tra i primi a doverci fermare per la pandemia del Covid 19, e tra gli ultimi a poter ripartire. E bastasse questo, potremmo anche accettare la situazione, come molti lavoratori sono stati costretti a fare, sostenuti dagli ammortizzatori sociali che lo Stato ha messo a disposizione anche per il nostro settore.Ma evidentemente alcuni Enti locali, che usufruiscono dei servizi bibliotecari e archivistici in appalto, perchŽ sottoscrittori di una convenzione con lÕUnione Valdera, ritengono che i servizi culturali, nella fattispecie bibliotecari e archivistici, debbano sottostare ad una quarantena lunghissima che viene arbitrariamente da loro stabilita, snobbando completamente lÕOrdinanza Regionale per la riapertura delle biblioteche e degli archivi emanata il 22 maggio, nella quale si raccomanda particolare attenzione ai contratti in essere relativi a gestione di attivitˆ e servizi in biblioteche e archivi per evitare penalizzazioni derivanti da sospensioni o decurtazioni dei contrattistessi.Questa lettera, oltre che a raccontare il disagio nel quale da diversi giorni vivono gli operatori che non hanno potuto riprendere servizio, ha anche lo scopo di informare lÕutenza delle biblioteche e degli archivi presso i quali operiamo da anni: parte lesa, oltre a noi lavoratori, riteniamo infatti siano proprio le persone che non possono ancora usufruire di un servizio culturale importante come quello che offriamo, dichiarato come essenziale da un Decreto del 2015.E altro scopo di questa lettera  fare chiarezza sulle responsabilitˆ degli Enti che nei giorni scorsi, attraverso i social network, alle richieste degli utenti sulle riaperture delle biblioteche hanno scaricato la responsabilitˆ sulle nostre cooperative e sulla loro lentezza nellÕadeguarsi alle misure di sicurezza, quando spetta invece agli Enti secondo la stessa ordinanza Regionale, Òin presenza di cooperative, ditte o societˆ in appalto, il personale deve essere incluso nelle procedure inerenti le misure di tutelaÉ integrando in modo specifico, se necessario, il Documento unico di valutazione di rischio (DUVRI)Ó.Le nostre cooperative si sono dichiarate fin da subito disponibili a riprendere i servizi nella condizioni di sicurezza stabilite dalla legge per i lavoratori, spesso per˜ trovando un vero e proprio muro da parte di moltissimi Enti Locali, compresa lÕUnione Valdera, titolare dellÕappalto, che non ha neppure risposto alle richieste di chiarimento da parte delle Cooperative, nŽ alle richieste di confronto sulla ripartenza che sono state inoltrate dalla Filcams CGIL di Pisa, che segue quest’appalto.Riteniamo questo atteggiamento inaccettabile; tanto pi che gli ammortizzatori sociali stanno per terminare e il taglio di moltissime ore dellÕappalto provocherˆ un serio problema occupazionale. Si stima una perdita attuale di circa il 70% della quota appalto, con una ripercussione ovvia sul fatturato delle cooperative, giˆ pesantemente vessate dalla chiusura forzata di tutti gli appalti nei quali operano, trattandosi di aziende specializzate nella gestione dei servizi culturali (biblioteche, archivi, musei, didattica).EÕ per questo che scriviamo: per ottenere risposte che obbligatoriamente devono passare attraverso un dialogo fra Unione Valdera, Enti locali richiedenti servizi, aziende e operatori che rischiano il posto, una volta esauriti ammortizzatori e, in ultima istanza, ferie forzate. La riapertura parziale di alcuni servizi si  dimostrata assolutamente palliativa e non risolutiva di un serio problema che, con il trascorrere dei giorni, diverrˆ sempre pi insormontabile, aggravato dal silenzio di chi, per molti anni, ci ha ringraziato per il lavoro svolto ma che nel momento pi importante, ci volta le spalle.I lavoratori dell’appalto Bibliolandiaunitamente alla Filcams CGIL di

Pulsante per tornare all'inizio