Beni confiscati: da Toscana 2,3 mln per sostegno ai Comuni

Un plafond di 2,3 milioni di euro da parte della Regione Toscana per aiutare i Comuni a cui sono stati destinati beni confiscati alla criminalità organizzata, per rendere quei luoghi presidi attivi e produttivi contro le mafie, volano per le economie del territorio e sviluppare progetti di cittadinanza attiva, di educazione alla legalità o di integrazione sociale. Il via libera della Giunta regionale al contributo per le amministrazioni comunali, spiega una nota, è arrivato ieri, 23 maggio, anniversario della strage di Capaci. Sono 26 i Comuni in Toscana a cui sono stati destinati immobili dall’agenzia nazionale che gestisce i beni confiscati. In otto si sono fatti avanti per godere del contributo regionale: quattro lo riceveranno subito (2,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione), gli altri quattro, a cui sarà destinato un altro milione di euro, lo potranno fare quando avranno la piena disponibilità dei beni. In questo momento infatti quegli immobili sono o occupati o solo parzialmente di proprietà dell’ente. “Siamo immersi in una tale bellezza – sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani – che la Toscana ci è sembrata a lungo impermeabile a mafia e camorra, che invece pervadono la società anche se non ce ne accorgiamo. E i beni sequestrati, che devono tornare ai cittadini, lo dimostrano: una mafia di colletti bianchi, che acquista terre, immobili ed aziende con il denaro sporco frutto di altri illeciti”. Per l’assessore alla legalità della Toscana, Stefano Ciuoffo, “la misura di aiuto ai Comuni che abbiamo tenuto a battesimo con questo primo bando è andata bene. Finanzieremo subito cinque interventi e confidiamo che altri Comuni si facciano avanti nel 2023 e nel 2024 per sostenerne altri”. (ANSA).

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