?Nessun passo indietro rispetto alla posizione espressa in Piazza Marsilio Ficino a Figline lo scorso 29 giugno davanti ad oltre cinquemila persone, lavoratori, cittadini e istituzioni riuniti per dire NO alla chiusura della fabbrica.Dalla piazza gremita ne siamo usciti con un impegno comune a tutte le organizzazioni sindacali, Fim, Fiom e Uilm: le condizioni alle quali proseguire la trattativa con Bekaert sono e continuano ad essere il ritiro della procedura e l’accesso immediato agli ammortizzatori sociali, quali la cassa integrazione, che pu essere attivata dall’azienda o per decreto dal Governo. Per la Fiom il mandato ricevuto dai lavoratori questo e visto che ad oggi non vi sono state votazioni in merito, se qualcuno ha cambiato idea ci spieghi il perch.Se la volont dell’azienda procedere comunque ai licenziamenti senza darci nessuna alternativa ma solo posticipandone i tempi bene che si sappia che la Fiom non disponibile a fare una trattativa perch significherebbe cedere ad un ricatto.Ci pare evidente che questa azienda di ricatti ne abbia fatti sin troppi nei confronti dei propri dipendenti, dell’indotto e di tutto il territorio.Davanti all’arroganza da ?padrone delle ferriere? che sta dimostrando Bekaert noi rispondiamo con la dignit di chi non accetta minacce, la dignit delle persone che vivono del proprio lavoro.Luned saremo presenti all’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico anche perch siamo nella fase di consultazione sindacale prevista dalla legge.Abbiamo semplicemente chiesto al Ministero e alla Direzione aziendale che la proposta che l’azienda intende presentare al tavolo ci sia inviata preventivamente per poterla analizzare in ogni suo aspetto e poter cos dare a nostra volta una risposta in forma scritta.Noi siederemo sempre ai tavoli di trattativa, siamo nati per questo.Noi non scappiamo scortati con tanto di guardie del corpo come fece la direzione aziendale dopo aver comunicato ai lavoratori l’intenzione di chiudere lo stabilimento.Siamo convinti che le nostre istanze rappresentino l’interesse generale, per questo ringraziamo la popolazione del Valdarno per il grande senso di solidariet che sta dimostrando in queste giornate drammatiche. Ci emoziona come l’intera comunit si sia stretta attorno ai 318 lavoratori.Ringraziamo altres le istituzioni locali, la Regione Toscana ed il Comune di Figline e Incisa Valdarno.Ci duole tuttavia prendere atto del fatto che la passerella portata avanti da pezzi della politica di fronte ai cancelli per dimostrare un qualche tipo di solidariet , ad oggi sembra essere scomparsa. Lo stesso siamo costretti a dirlo del Governo il quale, con il Ministro Luigi Di Maio, stato presente ad un solo tavolo di trattativa, giusto per riferire in Parlamento, salvo poi non farsi pi vedere.Ci aiuti la politica, maggioranza e opposizione, a risolvere la vertenza obbligando l’azienda a fare una trattativa che abbia al centro la salvaguardia dell’occupazione e il lavoro, facendo leva sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali che l’azienda e il Governo hanno facolt di attivare, cosa che ad oggi, per, non hanno fatto. Possono fornirci gli strumenti per risolvere la vertenza e arrivare ad una vera re-industrializzazione quindi, se questi strumenti non si troveranno, sar solo per una questione di mancata volont e, nel caso, dovranno assumersi la responsabilit di aver permesso una delocalizzazione selvaggia. Noi non molliamo, la lotta continua!F.to Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Firenze)Bekaert: Leu, pieno sostegno a iniziative dei lavoratoriI lavoratori Bekaert dello stabilimento di Figline Valdarno nelle prossime settimane avranno bisogno del sostegno dell’intera comunit , delle istituzioni e di tutte le forze politiche. Intendiamo esprimere piena vicinanza e supporto ad ogni azione che i lavoratori, assieme al sindacato, riterranno opportuno intraprendere e portare avanti. Cos il Comitato promotore provinciale, e quello del Valdarno fiorentino, di Leu. Tra pochi giorni ci sar la chiusura estiva del sito – spiega Leu in una nota -, il rischio, come pi volte paventato dalle rsu, quello che la propriet ne approfitti per smantellare definitivamente lo stabilimento e, il 4 settembre, sancire la parola fine per questa realt produttiva. Per Leu, esiste un’alternativa, chiara e praticabile. La proposta, scritta nero su bianco dai sindacati, chiede al Governo, attraverso un decreto ad hoc, di far ritirare all’azienda la procedura di licenziamento e di attivare la cassa integrazione straordinaria, che permetterebbe l’avvio di un percorso di reindustrializzazione in tempi dignitosi. Ci appelliamo a tutte le forze politiche del territorio e alle istituzioni locali e non solo – conclude la nota -, affinch la mobilitazione dei lavoratori sia costantemente supportata. Pi che mai urgente ripristinare diritti fondamentali per i lavoratori, come l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per cessazione attivit , cancellati dal Jobs Act, e intervenire a livello legislativo mettendo un freno a questo processo selvaggio di delocalizzazioni. Il Governo ha gli strumenti per farlo, lo faccia a partire dalla vertenza figlinese.(ANSA).
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