Bankitalia, riparte la crescita, nel terzo trimestre recuperati 12 punti di Pil

L’economia italiana è tornata a crescere, dopo mesi di crisi durissima per il coronavirus.
Secondo il bollettino economico della Banca d’Italia, nel terzo trimestre “il ritorno alla crescita è stato verosimilmente più sostenuto di quanto prefigurato a luglio. Anche grazie alle misure di stimolo, l’aumento del Pil potrebbe essere stato intorno al 12%” rispetto ad aprile-giugno, “sospinto soprattutto dal forte recupero dell’industria, dove le imprese prevedono un andamento più favorevole della domanda nei prossimi mesi”. A gennaio-marzo il Pil ha segnato un -5,5% mentre nel secondo trimestre un -13%.
“Restano più incerte le prospettive dei servizi – sottolinea Via Nazionale – in ripresa anche per effetto del buon andamento dei flussi turistici domestici ma ancora su livelli di attività molto contenuti”.
“Le famiglie – aggiunge Bankitalia – indicano un graduale miglioramento delle proprie condizioni economiche, ma riportano anche un’elevata propensione al risparmio a fini precauzionali.
In prospettiva, resta rilevante il rischio che l’evoluzione globale della pandemia possa continuare a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale”.
Nel 2020, tuttavia, il Pil italiano dovrebbe segnare un crollo di poco inferiore al 10% a causa della pandemia, per poi tornare a una ripresa “molto graduale” nei prossimi anni.
“Tenendo conto – spiega Via Nazionale – che sulla base dei dati diffusi dall’Istat a ottobre il calo del secondo trimestre (-13%) è stato lievemente più accentuato di quanto stimato nelle previsioni di luglio, gli andamenti al momento osservati restano comunque a grandi linee coerenti con il risultato prefigurato per l’anno in quello scenario, che prevedeva una caduta del Pil di poco inferiore al 10%, con una successiva molto graduale ripresa”.
Gli ammortizzatori sociali stanno attenuando l’impatto della pandemia sull’occupazione. “Gli ultimi dati disponibili suggeriscono che il numero di occupati sarebbe cresciuto nei mesi estivi recuperando in parte la flessione precedente; i margini inutilizzati della forza lavoro sono ancora ampi”.
“Il ricorso agli ammortizzatori sociali – spiega Via Nazionale – continua a mitigare l’impatto della crisi sull’occupazione: nella media del periodo luglio-agosto il numero di ore autorizzate per l’integrazione salariale, pur dimezzatosi rispetto al picco del bimestre aprile-maggio, è rimasto su livelli mai raggiunti prima dell’emergenza sanitaria”.
Le misure espansive del governo dovrebbero dare una “spinta considerevole” alla ripresa dell’economia, ma ora, precisa Bankitalia. è necessario accelerare i tempi e garantire la “qualità degli interventi. Nel quadro del governo le misure espansive forniscono all’economia una spinta macroeconomica considerevole, il cui ordine di grandezza è coerente con una composizione degli interventi in cui abbiano ampio spazio gli investimenti pubblici”.
“Per ottenerne pieni benefici – sottolinea Palazzo Koch – è essenziale adoperarsi per accelerare i tempi di realizzazione e assicurare la qualità degli interventi”. TN da il diariodellavoro.it

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