BancoBPM, pressioni commerciali sui dipendenti senza tenere conto delle restrizioni sanitarie da Covid

Nelle zone rosse, dove le disposizioni di legge sono estremamente chiare e stringenti, l’Azienda sollecita i Colleghi e la Clientela ad operare senza tener conto della situazione.
In un clima già alterato di relazioni sindacali tese e negoziati che non decollano, i sindacati del BancoBPM dicono basta.
In toscana sono 1300 i dipendenti sparsi in 160 filiali, di cui circa 40 in zona rossa.
Continuano a persistere indebite pressioni commerciali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori allo scopo di fissare appuntamenti presso le Agenzie senza tenere conto delle restrizioni sanitarie previste nelle varie realtà in cui l’istituto
opera.
Nelle zone rosse, dove le disposizioni di legge sono estremamente chiare e stringenti, l’Azienda sollecita i Colleghi e la Clientela ad operare senza tener conto della situazione.
I dispositivi individuali ed in particolare le mascherine, che hanno sostituito le tristemente famose U-MASK di prima dotazione, risultano essere di scarsissima qualità e per questo, come chiesto da subito dai Sindacati, da sostituire immediatamente con Mascherine FFP2.
I sindacati
rilevano come tali atteggiamenti non possano ritenersi adeguati al terzo Gruppo bancario italiano.
I sindacati continueranno a vigilare con la massima attenzione su qualsiasi comportamento non conforme alle norme e che comunque metta a rischio la salute e la sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e dei clienti.

F.to COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

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