La Commissione Ue, con la sua bocciatura dell’intervento del Fitd su Tercas iniziata a febbraio 2015 e confermata nel dicembre di quell’anno, aveva bloccato due operazioni di salvataggio del Fondo: Cassa di Risparmio di Ferrara e Banca Marche e stoppato una terza che era in itinere: quella su Banca Etruria. Tutte e tre le banche sono state poi colpite dal provvedimento di risoluzione del novembre 2015 con conseguenze economiche, sociali e politiche e con costi che, secondo lo stesso Fitd, sono stati pi elevati di 1,5 miliardi di euro. Anche il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco e l’Abi hanno pi volte sottolineato il maggiore onere e i danni creati comunque sulla stabilit delle banche dalla misura. Dopo quella decisione, che la Ue aveva comunque fatto precedere da alcuni ‘alert’ mesi prima alle autorit di vigilanza italiane, il fondo ha dovuto ‘clonarsi’ per dare vita a uno schema volontario e senza la presenza del rappresentante di Banca d’Italia, per rimarcare ancora pi il carattere privato e non obbligatorio intervenendo oltre che per rifondere la Popolare Bari dei 300 milioni di Tercas, in alcune casse di risparmio e in Carige. I costi a carico del comparto bancario per le crisi a partire dalle banche venete sono stati comunque ingenti attraverso il Fondo di risoluzione (obbligatorio) e l’iniziativa Atlante (volontaria) gravando particolarmente sugli utili degli istituti medi e piccoli. In particolare per Cari Ferrara la decisione della dg competition della Commissione guidata dalla Vestager aveva bloccato l’aumento di capitale votato dall’assemblea e dalla Fondazione Carife e autorizzato dalla vigilanza. Anche per Etruria gli ispettori del Fitd, nel settembre 2015, erano arrivati ad Arezzo per compiere una due diligence e le trattative per un intervento del fondo si erano prolungate fino all’ultimo, fino alla decisione poi della risoluzione del 22 novembre di quell’anno per evitare l’applicazione del be pi severo bail in alla fine dell’anno. Il Fird ha poi avuto comunque un ruolo gestendo gli indennizzi ai piccoli risparmiatori come previsto dai decreti del governo.(ANSA).
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