Chiediamo un intervento chiaro e rapido dei Sindaci: no alle esternalizzazioni che compromettono il progetto di gestore unico. Non possono essere accettate inversioni di marcia rispetto a quanto fatto fino ad ora e cio all?unificazione delle aziende di igiene urbani operanti nella Toscana meridionale. Non soltanto la nostra idea ma anche quella dell?organismo che rappresenta i 103 comuni che hanno dato vita ad Ato Toscana Sud che vorrei citare testualmente: ?il processo avviato deve costituire, secondo quanto previsto gi a base di gara, il presupposto della unicit gestionale senza il quale parte importante della strategia alla base del processo avviato dai comuni sarebbe di fatto vanificato?.Sei Toscana deve rispettare questa indicazione. Non solo perch esprime la volont di circa 850mila cittadini ma anche perch funzionale ad un progetto che risponde a criteri di efficienza e di efficacia aziendale. L?obiettivo condiviso un progetto capace di ridurre la quantit dei rifiuti, potenziare la differenziata, garantire l?ambiente, tutelare i cittadini con tariffe eque, valorizzare le professionalit e i diritti dei lavoratori della nuova azienda.I sindacati hanno da tempo posto il problema dell’unicit gestionale del ciclo a Sei Toscana che invece continua ad ipotizzare l?esternalizzazione di una parte consistente del servizio. Da qui la proclamazione, gi da tempo effettuata, dello stato di agitazione e un incontro tra le parti messo in programma per i primi giorni di febbraio.Se i Sindaci consentiranno a Sei di portare a termine questa operazione, per quale motivo sono state allora chiuse 6 aziende nel territorio obbligando molti lavoratori ad un cambio sostanziale di vita trasferendoli a Siena?La Cgil chiede quindi ai Sindaci di attivarsi nei confronti di Sei Toscana per il pieno rispetto non solo del progetto ma anche dei requisiti e dei criteri che sono stati alla base della gara per l?individuazione del Gestore Unico nella Toscana meridionale. COM
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