Arezzo: Cgil, il lavoro la vera emergenza”Mugnai propone un tavolo presso la Prefettura.”””
Fase 1: Ôresto a casaÕ era un obbligo e un invito per la salute di tutti. Fase 3: Ôresto a casaÕ rischia di essere il peggior incubo di un lavoratore e cio perdere lÕoccupazione.ÒIl 2019 era gi stato un pessimo anno Ð sottolinea il Segretario provinciale della Cgil, Alessandro Mugnai. Il 2020, grazie anche al Covid, rischia di essere drammatico. Le prime stime hanno il suono dei bollettini di guerra: produzione industriale in Toscana diminuita di un terzo; in provincia di Arezzo e in un solo mese oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione; flessione di occupati che, nello stesso ambito territoriale, pari a quasi 2.500 che hanno perduto o stanno perdendo il lavoro. Ci stiamo incamminando verso un dramma sociale senza precedenti nel nostro territorioÓ.La Cgil evidenzia le sue preoccupazioni: Òpossiamo dire che stanno resistendo solo i settori agroalimentare e farmaceutico. LÕoro e la moda sono in fortissima crisi, il settore delle costruzioni in allarme. Adesso il momento di passare dalle analisi alle azioni. Non possiamo continuare a fare i conti delle imprese e dei posti di lavoro perduti. Dobbiamo invertire questa tendenza e dobbiamo farlo tutti insieme: sindacati, categorie, imprese, istituzioni locali, regionali e nazionali senza che nessuno faccia il primo della classe o imponga il suo diktatÓ.Mugnai riporta alla luce una parola: distretto. ÒLa realt manifatturiera di questa provincia ha mantenuto alcune caratteristiche essenziali e quindi due filiere principali: moda/oro e agroalimentare/industria alimentare. La prima ormai strettamente connessa ed evidente che lo sviluppo delle imprese orafe, anche quelle di matrice metalmeccanica, rientrano nella grande cornice del sistema moda italiano. Quanto allÕagrolimentare, Arezzo ha produzioni di alto livello nel settore frutta ma non nella trasformazione industriale del prodotto. Insieme ad olio e vino, nonch alle produzioni biologiche, questo un settore sul quale puntare e investireÓ.Questi comparti Ð sottolinea la Cgil Ð possono essere trainanti anche per il turismo, potendo far inserire nel ÒpacchettoÓ non solo arte e ambiente ma anche artigianato e agroalimentare di alta qualit.ÒLa nostra una delle possibile strategie Ð conclude Mugnai. Siamo ovviamente disponibili a discutere qualsiasi altra alternativa purch non solo di carattere assistenziale. Lo stesso sistema dei servizi alla persona deve essere affrontato nella logica dello sviluppo delle imprese sociali, portatrici di una visione mutualistica e moderna. Dobbiamo riprendere a produrre e lavorare, guardando al futuro e non alla punta della scarpa. Chiediamo quindi che sia attivato un Òtavolo dÕemergenzaÕ tra tutti i soggetti economici e sociali interessati. La Prefettura, per il suo rilievo istituzionale, potrebbe essere il punto di riferimento che trova comune convinzione nei tre sindacati aretini perch solo uniti si esce da questa situazione. Un luogo adatto anche per affrontare temi sempre pi caldi come quello degli appalti e quindi della trasparenzaÓ.