Firma del Protocollo appalti tra Regione-sindacati-categorie, Cgil-Cisl-Uil Toscana soddisfatte: ?Passo avanti per tutela dei diritti del lavoro, legalit
e trasparenza?. Saranno applicate le clausole sociali, tra le misure: stop ai contratti pirata; occupazione, tutele e salari da mantenere nei cambi d?appalto; sperimentazione del Durc per congruit
nei lavori edili Una parte importante del lavoro in Toscana, non solo in edilizia, passa dagli appalti. Negli ultimi 6 anni le procedure sopra ai 40 mila euro, quindi obbligate ad andare a gara, sono state 8671, per un importo di 4,57 miliardi.Un mondo, questo, che necessita di regole e qualit
, per avere un ?buon? lavoro e per buone imprese, salvaguardando le aziende sane, contrastando fenomeni di illegalit
e concorrenza sleale. Regole che tentiamo di darci, oggi, tutti insieme (il ?Protocollo di Intesa per la qualit
del lavoro e per la valorizzazione della buona impresa negli appalti di lavori forniture e servizi? stato firmato stamani a Firenze, dopo mesi di lavoro, da Regione Toscana e Anci Toscana, Cgil-Cisl-Uil Toscana, Ance Toscana, Alleanza delle Cooperative italiane Toscana, Cna Toscana e Confartigianato).In particolare, ai lavoratori saranno applicate le clausole sociali, a partire dall?applicazione del Contratto nazionale connesso con le effettive attivit
nell?ambito dell?appalto e sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente pi rappresentative a livello nazionale: uno stop ai contratti pirata. Sar
poi tutelata la stabilit
occupazionale attraverso la determinazione economica delle basi d?asta e verr
promosso il mantenimento dei diritti e delle condizioni retributive di provenienza: i cambi d?appalto non dovranno abbassare tutele e salario dei lavoratori. Per gli appalti dei lavori edili sopra i 2 milioni di euro, inoltre, si sperimenter
, tra le prime regioni in Italia, il Durc per la regolarit
contributiva comprensivo della verifica della congruit
della manodopera impiegata nell?appalto, allo scopo di contrastare fenomeni di illegalit
e concorrenza sleale. Su questo fronte, sar
allestito un tavolo tecnico tra sindacati e associazioni di categoria.Tutti questi provvedimenti, che segnano un passo avanti per quanto riguarda la legalit
, la trasparenza e la tutela dei diritti del lavoro, saranno attuati attraverso una revisione della legge regionale sugli appalti.La sfida ora salvaguardare la legalit
e la trasparenza insieme alla semplificazione e allo snellimento delle procedure di gara, cercando di privilegiare sempre una scelta orientata dalla valutazione del rapporto qualit
prezzo e non dal criterio del massimo ribasso.Firmato: i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Toscana Dalida Angelini, Riccardo Cerza, Annalisa Nocentini…cos in ANSAAppalti: Toscana; patto tra Regione, imprese e sindacati Intesa per tutele, misure contro illegalit
e concorrenza sleale Un protocollo d’intesa per la qualit
del lavoro e per la valorizzazione della ‘buona impresa’ negli appalti pubblici di lavori forniture e servizi lo hanno firmato oggi a Firenze Regione Toscana, Anci Toscana, Cgil, Cisl e Uil Toscana, Ance Toscana, Alleanza delle Cooperative italiane Toscana, Cna Toscana e Confartigianato. Per gli appalti dei lavori edili sopra i 2 milioni di euro si sperimenter
l’uso del Durc per la regolarit
contributiva, comprensivo della verifica della congruit
della manodopera impiegata nell’appalto, allo scopo di contrastare fenomeni di illegalit
e concorrenza sleale. In generale, l’intesa prevede che ai lavoratori siano applicate le clausole sociali, a partire dall’applicazione del Contratto nazionale connesso con le effettive attivit
nell’ambito dell’appalto e sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente pi rappresentative a livello nazionale. La stabilit
occupazionale sar
tutelata attraverso la determinazione economica delle basi d’asta, e verr
promosso il mantenimento dei diritti e delle condizioni retributive di provenienza: i cambi d’appalto non dovranno abbassare tutele e salario dei lavoratori.(ANSA).Il comunicato stampa della RegioneAppalti: intesa Regione, Anci, associazioni di categoria, sindacati per valorizzare lavoro e impreseScritto da Redazione, luned 14 gennaio 2019 alle 16:12 Un protocollo sugli appalti, per un sistema che tuteli insieme qualit
del lavoro e delle imprese. L’ha firmato oggi la Regione Toscana con Anci, l’associazione dei comuni della regione, le associazioni di categoria (Ance, Confcoperative, Legacoop, Agci, Cna, Confartigianato edilizia) e i sindacati (Cgil, Cisl e Uil). Con quest a intesa – spiega l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli – vogliamo migliorare la qualit
dei servizi pubblici erogati, garantire l’occupazione, i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, favorire la trasparenza nelle procedure di gara e rafforzare il contrasto ai fenomeni di illegalit
e concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese che operano nel rispetto dei contratti nazionali e delle legge. Con questo atto si premiano sia le imprese che investono sulla qualit
del lavoro, sia i lavoratori che vedono migliorare tutele e condizioni di lavoro.Il percorso che sfocia nella firma di oggi nasce dalla constatazione, condivisa, dell’importanza del mercato degli appalti, che attiva circa il 5% del PIL regionale e della necessit
di adeguarsi ai cambiamenti in corso nel settore, nonch dalla volont
comune di mettere sempre di pi al centro la qualit
del lavoro e dell’impresa.Le gare d’appalto – spiega l’assessore – se non ben regolamentate e gestite, rischiano di trasformarsi in una corsa al ribasso sui costi della manodopera, sui costi della sicurezza e della tutela della salute sul lavoro, sulla qualit
dell’opera e dei servizi messi a gara. Tutto questo, soprattutto in periodi di crisi economica, rischia di mettere ai margini le imprese pi corrette e attente alla qualit
del lavoro e ai diritti dei lavoratori. Non a caso la firma di questo protocollo -continua l’assessore- arriva adesso, dopo l’approvazione a dicembre del bilancio della Regione, che prevede nel triennio 2019-2021 un miliardo di investimenti, met
dei quali concentrati sul 2019. In tal modo si cerca di rilanciare la nostra economia, che a livello nazionale giudicata in stagnazione e per taluni addirittura in recessione. Per farlo la leva fondamentale sono gli investimenti e per la Regione essere anche soggetto aggregatore comporta avere la possibilit
di procedere a effettuare, a livello toscano, una grande mole di acquisti, ora concentrata sostanzialmente su Consip.Il protocollo dovr
essere tradotto a breve in nuove norme e linee guida per la realizzazione delle procedure.Le novit
del protocolloL’intesa firmata oggi introduce alcune novit
. Fra queste, il Durc di congruit
, ovvero l’inserimento nel documento di regolarit
contributiva (Durc) che deve essere acquisito nella fase di esecuzione del contratto, di una ulteriore verifica della congruit
fra numero dei lavoratori dichiarati e versamenti contributivi per contrastare il lavoro sommerso ed irregolare.Viene poi rafforzata la clausola sociale, che introduce criteri di premialit
soprattutto per gli appalti di servizi, per favorire il riassorbimento della manodopera da un’azienda all’altra.Per favorire la partecipazione delle piccole imprese alle gare viene poi rafforzato l’obbligo a suddividere la gara di appalto in lotti di dimensione adeguata e si introducono premialit
per favorirne la presenza nei raggruppamenti di micro e piccole imprese. Nei casi in cui la stazione appaltante decidesse di restringere il numero delle imprese che partecipano alle gare attraverso un sorteggio, si propone di prevedere con una norma regionale la possibilit
riservare una quota del 50 per cento ad aziende con sede legale ed operativa in Toscana.Ma non tutto. L’Osservatorio regionale sugli appalti si impegna, nell’ambito del rapporto annuale sull’andamento del mercato, a fornire dati relativi ad eventuali situazioni anomale.Inoltre, si introduce nelle gare il patto di integrit
, e si vuole garantire con l’anonimato, la tutela del
dipendente pubblico che segnala l’esistenza di illeciti di cui sia venuto a conoscenza.Qualche dato sugli appalti in ToscanaLa spesa pubblica veicolata attraverso le gare per l’affidamento di lavori o per la fornitura di beni servizi rappresenta un fattore importante per la crescita della Toscana. Secondo gli ultimi dati disponibili (Irpet, 2017), il numero delle procedure di gara di importo superiore ai 40 mila euro stato pari a 9.101, 887 in pi rispetto al 2016. In particolare sono state fatte 2.590 gare di appalto per lavori, 3.606 per servizi, 1.194 per forniture sanitarie, 1.711 per forniture non sanitarie.Gli importi messi a gara sono stati in tutto pari a 6,1 miliardi (nel 2016 erano stati 4,9). Di questi 1.578 euro sono stati affidati per lavori, 2.810 euro per servizi, 392 mila per forniture non sanitarie e 1.294 per forniture sanitarie.
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