Anche laccesso al lavoro per le persone Lgbtqi ? pi? difficile

Per la prima volta il Pride, la manifestazione dell’orgoglio Lgbtqi (lesbico, gay, bisex, trans, queer e intersex) viene ospitato a Firenze con una grande parata che il 18 giugno attraverser? le vie del centro storico del capoluogo della Toscana. Il Toscana Pride ? organizzato da una rete di 18 associazioni Lgbtqi toscane e ha ottenuto il patrocinio di circa 60 tra Comuni e Province oltre a quello della Regione. Barbara Caponi, presidente del Comitato promotore del Toscana Pride, quale il senso di questa iniziativa??L’iniziativa del 18 giugno fa parte di un percorso partito dal bisogno di unire le esperienze di varie sigle, per provare a diventare interlocutori delle istituzioni. Presentarsi uniti in un comitato regionale ? stata una scelta giusta, abbiamo ricevuto tantissimi patrocini e adesioni da una rete trasversale, oltre al sostegno di soggetti come Cgil e Arci che sempre ci manifestano vicinanza. La scelta di Firenze non ? ovviamente casuale: oltre a essere il capoluogo della regione, ? una citt? di grandi tradizione di accoglienza e inclusione. Peccato che il Comune non abbia dato il patrocinio, ? un’occasione persa. Vogliamo che il corteo di sabato dia nuovo impulso alla battaglia per il riconoscimento dei diritti e alla lotta alle discriminazioni, sabato sar? una manifestazione colorata, ricorderemo la terribile strage omofoba di Orlando e saremo tantissimi?.Che ne pensa della legge Cirinn???E’ un punto di partenza, non ? qualcosa che soddisfa pienamente la nostra comunit?. Resta del lavoro da fare per avere pari diritti e riconoscimento. Purtroppo le discriminazioni legate agli stereotipi sono presenti nei nostri tessuti sociali, intanto bisogna partire dall’educazione per contrastare il sessismo e la violenza di genere. Ci sarebbe molto da parlare, e da fare, su temi considerati da molti tab? come prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, procreazione assistita, sessualit??.Diritti civili da allargare di pari passo con quelli sul lavoro: c’? bisogno anche di questo??Sul posto di lavoro quelle pi? in difficolt? sono le persone trans, per questioni di visibilit?. Su di loro resistono pregiudizi infondati e che vanno combattuti perch? queste persone hanno bisogno di lavoro per inserirsi socialmente. L’accesso al lavoro ? la prima base dell’inserimento sociale, infatti. E’ stato stimato che in generale le persone Lgbtqi hanno fino al 20% di difficolt? in pi? nell’accesso al lavoro?.Le politiche di welfare per le persone Lgbtqi: a che punto siamo??Congedi matrimoniali, previdenza, assicurazioni sanitarie sono tutele presenti per le persone Lgbtqi in alcune grandi aziende, si tratta di un tipo di sostegno che ha grandi ricadute sul contesto familiare di chi lo riceve. Le aziende che lo fanno ci vedono un beneficio di produttivit? perch?, se uno lavora in un contesto inclusivo dove pu? essere se stesso, lavora meglio?.

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