Il 5 febbraio abbiamo incontrato il ministro Giovannini. L’occasione stata un confronto tecnico di un primo monitoraggio sull’efficacia e degli effetti della Legge 92, la cosiddetta riforma Fornero. In quell’incontro abbiamo iniziato a segnalare al ministro che dai dati pubblicati emergono delle criticit evidenti. Sia sul fronte delle professioni sociali, perch la riforma Fornero non ha portato una trasformazuione universale degli ammortizzatori, sia sulla copertura dei lavoratori in cassa integrazione in deroga, che non hanno altri strumenti. A parlare, ai microfoni di RadioArticolo1, Serena Sorrentino, segretaria nazionale Cgil, che torna sui contenuti della lettera che Susanna Camusso ha recentemente inviato a Enrico Letta, chiedendogli di sospendere il decreto di revisione dei criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga. Criteri che, secondo il sindacato, porterebbero a un loro drastico ridimensionamento.Il rapporto che abbiamo letto – continua la sindacalista – ha messo in evidenza che quella tutela non pu essere interrotta per due fattori: il primo che la crisi ancora lunga e attanaglia gran parte del nostro sistema produttivo, il secondo che i fondi di solidariet non sarebbero sufficienti a coprire tutta la platea degli aventi diritto?.?Quindi ? afferma Sorrentino – oltre ad aver avanzato delle osservazioni sui metodi di rilevazione dei dati abbiamo chiesto al ministro la sospensione del decreto, perch ci sembra assurdo tagliare le protezioni in un momento come questo. La proposta del governo agisce su diversi fronti. In primo luogo nel selezionare quali tipologie di lavoratori possono accedere alla cassa in deroga.Per esempio il decreto esplicita che vengono esclusi gli apprendisti, i somministrati e i lavoratori temporanei. Cos accederebbero alla cassa in deroga solo gli operai, i quadri e gli impiegati. In secondo luogo, la proposta definisce le tipologie di impresa che possono accedere. Molte imprese, dal volontariato alle cooperative sociali, fino ad imprese di multiservizi che sono configurate ai sensi di un articolo del Codice civile differente da quello che viene previsto nel decreto, non potrebbero pi accedere?.?In pi ? continua la sindacalista – si afferma che chi ha costituito fondi di solidariet sar escluso dalla possibilit di accedere alla domanda. Questa una follia, perch i fondi di solidariet se anche partissero adesso avrebbero bisogno di un periodo di tempo per accumulare risorse ed erogare prestazioni a quei lavoratori. Oltre la beffa c’ dunque il danno, perch non soltanto non avrebbero i fondi di solidariet , ma non avrebbero neanche la cassa integrazione in deroga?.Infine il decreto interviene sulle durate, e – conclude Sorrentino – ?si parla di coperture che vanno dai 5 ai 7 mesi per la cassa integrazione in deroga, coperture sensibilmente inferiori alla cassa in deroga per la mobilit . Mentre si fa riferimento a un biennio in cui si stabiliscono dei tetti massimali di copertura annua e biennale, che non possono superare i 12 mesi nei 24 mesi. In questo modo, tutti gli accordi che sono stati sottoscritti nel 2013 sostanzialmente escluderebbero quei lavoratori dalla previsione di accedere agli ammortizzatori nel 2014 e quelli che stiamo sottoscrivendo in queste settimane sul 2014 determineranno uno strappo nel 2015?.da www.rassegna.it,
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