Con 1.832 infrazioni, 293 reati solo sul fronte dei rifiuti, e 22 arresti, la Toscana al settimo posto in Italia per gli ecoreati e si conferma ancora tra le regioni pi colpite dalla criminalit ambientale. A dirlo il rapporto Ecomafia di Legambiente, presentato oggi a livello regionale dal presidente toscano dell’associazione ambientalista Fausto Ferruzza insieme al comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Giuseppe Vadal , al referente regionale di Libera don Andrea Bigalli, e all’amministratore nazionale di Legambiente Nunzio Cirino Groccia. Grazie alla nuova legge sugli ecoreati e ad un’azione repressiva pi efficace, stato spiegato, lo scorso anno si registrato un calo dei ‘delitti ambientali’ e sono stati 73 quelli accertati in base alla nuova norma. In linea generale, il rapporto registra un decremento nel settore del racket degli animali ed un lieve calo per i reati nel ciclo dei rifiuti (da 365 a 293 infrazioni accertate), rimangono sostanzialmente invariati quelli legati al cemento (che collocano la Toscana al sesto posto a livello nazionale, col 6,9% sul totale). Come stabili restano i settori storicamente trainanti dell’ecocriminalit toscana, come quello delle archeomafie, che vede da anni la Toscana al quarto posto a livello nazionale per reati commessi ai danni del patrimonio storico-culturale. Un anno di esercizio della legge 68 del 2015 ci obbliga a fare un primo bilancio di questa nuova fase che si aperta nel maggio dell’anno scorso – ha detto Ferruzza -. Da questo punto di vista lusinghiero e sorprendente constatare l’attivit di deterrenza che sta gi svolgendo questo nuovo ordinamento normativo. Quando il criminale sa che non se la caver pi con una semplice multa, usa pi prudenza; meno sfacciato. La Toscana non fa eccezione e si conferma al settimo posto nella classifica generale sugli ecoreati, confermando in modo pi organico il sorpasso della Sardegna. Dal rapporto, ha osservato il comandante Vadal emerge come la Toscana sia la regione con il pi alto numero di reati rilevati fra le Regioni del centronord Italia. Se questo rileva come i fenomeni per questo tipo di crimini siano diffusi nella nostra regione, dall’altro non si pu non porre in rilievo l’intensa attivit delle Forze di Polizia finalizzata a bloccare e creare deterrenza verso questi criminali dell’ambiente e del territorio; questi dati devono servire a innalzare ancora di pi la conoscenza, le attivit , le operazioni, per mantenere la Toscana come il territorio in cui le ecomafie non potranno avere mai terreno facile. (ANSA).
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