Ambiente: Ministero studia contratto di fiume Val di Cornia
Il ‘contratto di fiume’ della Val di Cornia viene eletto caso studio dal Ministero dell’Ambiente. Lo rende noto un comunicato stampa della Regione Toscana in cui si aggiunge che grazie a questo progetto la Toscana stata tra le nove regioni selezionate per presentare un’esperienza maturata sul proprio territorio. Cosa che accadr il 9 aprile a Roma nell’ambito dell’evento nazionale ‘La partecipazione pubblica nella gestione dei corpi idrici – Il coinvolgimento dei portatori di interesse nei Contratti di Fiume’ organizzato dall’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume del Ministero dell’Ambiente. L’iniziativa volta all’approfondimento del tema della partecipazione pubblica nella gestione dei corpi idrici, con particolare riferimento ai processi di governance dei ‘contratti di fiume’. L’incontro vuole favorire lo scambio di esperienze e il confronto tra vari soggetti pubblici e privati su tre aspetti: analisi e messa in rete dei portatori di interesse; informazione e comunicazione; partecipazione e responsabilit . Il ‘contratto di fiume’ della Val di Cornia maturato parallelamente all’attivazione del progetto europeo Life Rewat (sustainable water management in the lower Cornia valley through demand reduction, aquifer recharge and river restoration; http:www.liferewat.eu) che ha l’obiettivo di sviluppare una strategia partecipata per la gestione integrata delle risorse idriche, come modello di governance per lo sviluppo sostenibile della Val di Cornia. L’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni ha osservato che si tratta di una buona pratica da due punti di vista quello dell’innovazione sociale grazie al coinvolgimento degli attori sul territorio e soprattutto dei cittadini, e quello della buona pratica tecnologica che pu essere anche trasferita in ambito regionale e nazionale per la prevenzione e il contrasto ai cambiamenti climatici. Il Life ha fornito esempi di buone pratiche attraverso la realizzazione di cinque interventi dimostrativi che pongono la Val di Cornia come laboratorio di innovazione nel contesto del bacino Mediterraneo: 1 – impianto di ricarica della falda in condizioni controllate (Managed Aquifer Recharge) a Forni di Suvereto (Livorno); 2 – riqualificazione morfologica di alcuni tratti del fiume Cornia nella zona dei meandri a Suvereto; 3 – tecniche irrigue innovative (sub-irrigazione a goccia) su quattro ettari di carciofo per ridurre il fabbisogno di acqua in agricoltura a Caldanelle di Campiglia Marittima; 4 – adozione di misure per la riduzione delle perdite dalla rete dell’acquedotto in un distretto di Piombino; 5 – impianto di riutilizzo delle acque reflue depurate per l’irrigazione del verde pubblico. La prima tappa che ha dato avvio alla costruzione del processo di partecipazione attiva delle comunit locali il documento di intenti sottoscritto il 4 maggio 2018 dai sindaci del bacino del fiume Cornia e dai partner del progetto (Consorzio di bonifica Toscana Costa, Regione Toscana, scuola sant’Anna di Pisa e Asa Spa).(ANSA).