Impianti eolici elettrici ed a ciclo combinato, moduli fotovoltaici, ma anche pneumatici e filtri antiparticolato, caldaie ad alta efficienza, auto riciclabili, monitoraggi sull’inquinamento delle navi, sviluppo di prodotti e soluzioni nel settore della green economy: questi i lavori del futuro presentati agli Stati generali della sostenibilit nel corso della seconda giornata di Green Days. In Italia, infatti, lo sviluppo energetico potrebbe dare 2,7 milioni di posti di lavoro entro i prossimi 20 anni. Partendo dall’assioma che la sostenibilit e l’economia verde non sono soltanto energia e risparmio energetico, l’incontro di oggi ha evidenziato che nei prossimi anni notevoli saranno le opportunit per il settore delle rinnovabili. Nel medio periodo ci sar un forte sviluppo del settore ingegneristico negli ambiti dell’eolico, fotovoltaico e delle biomasse, soprattutto in ottica impiantistica. Nel lungo periodo interessanti potranno essere i risultati della collaborazione con gli spin-off universitari. Nel pomeriggio di lavoro – a cui hanno partecipato Massimo Fojanesi, ad di Energia Futura, Mario Molinari, Direttore generale Sorgenia, Susanna Camusso della Cgil, Melania Cavelli dell’Universit di Napoli e Franco Pittau, responsabile del dossier CaritasMigrantes – sono state evidenziate le opportunit occupazionali dello sviluppo di fonti rinnovabili, siano eolico, solare o biomasse. Dalla discussione emersa l’importanza e la necessit di una scelta di politica economica ed industriale del Governo che dia certezze: quindi credito di imposta stabile, occupazione, ma anche una nuova industria, che non sia soltanto nano e bio tecnologie, ma anche edilizia compatibile e sostenibile, nuovi materiali. Il green new deal, quindi, dovr declinare l’economia verde in tutti i modi, in tutti gli ambiti, riducendo gli impatti, cambiando i consumi e riciclando i materiali. Da qui potranno nascere le nuove professionalit , legate alla pianificazione, ai processi di de-materializzazione, all’eco design, alla produzione di qualit , legate anche alla messa in opera delle strutture e quindi societ edilizie, di servizi e gestione, con importanti ricadute anche sulle Pmi locali, sulla filiera corta. (ANSA).
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