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Home›News Toscana Lavoro›news›Alimentare: export da record del made in Italy in 2017, +10% Rapporto Coldiretti in occasione di Tuttofood

Alimentare: export da record del made in Italy in 2017, +10% Rapporto Coldiretti in occasione di Tuttofood

By webprato
Maggio 8, 2017
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Record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy: nei primi mesi del 2017 hanno fatto segnare un +10%. Emerge da una analisi della Coldiretti presentata all’apertura di Tuttofood, alla Fiera di Milano, sulla base dei dati Istat sul commercio estero. Nel 2016 raggiunto il record di 38,4 miliardi di euro. Il prodotto alimentare italiano pi— apprezzato all’estero Š il vino (5,6 miliardi nel 2016), seguito dalla frutta fresca e trasformata (4,6), dagli ortaggi freschi e trasformati (3,7), da animali, carni e salumi (3), latte e derivati (2,7), pasta (2,3) e olio d’oliva (1,2). Quasi i due terzi delle esportazioni nel 2017 – sottolinea la Coldiretti – interessano i Paesi UE con il mercato comunitario che aumenta del 6%, ma il made in Italy a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania. Un balzo del 59% si registra in Russia dove tuttavia i valori restano contenuti a causa dell’embargo. Gli Usa sono il primo mercato non Ue (+11%), il terzo dopo Germania e Francia e prima della GB.Sul successo del Made in Italy agroalimentare all’estero secondo la Coldiretti pesano in misura rilevante i cambiamenti in atto nella politica internazionale che potrebbero tradursi in misure neoprotezionistiche. Il risultato delle elezioni francesi con la vittoria di Emmanuel Macron – sottolinea il presidente, Roberto Moncalvo – dovrebbe scongiurare scossoni ma nel rapporto con la GB si attendono gli effetti della Brexit, cos come negli Usa si attendono gli effetti degli annunci di Donald Trump, che sta per scegliere i prodotti dell’UE da colpire come risposta alla controversia generata dalla questione della mancata importazione di carne dagli Usa in Europa. Nella black list all’interno della quale scegliere pubblicata dall’United States Trade Representative sul Registro federale ci sono le acque minerali (export 2016 in Usa 147 milioni di euro), seguite dalle polpe e dai pomodori pelati(78,9 milioni), i tartufi freschi o refrigerati (9,7 milioni), le castagne (5 milioni). Attenti poi all’ agropirateria: all’estero sono falsi quasi due prodotti di tipo italiano su tre. Tra i pi— taroccati i formaggi dop (a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano), i salumi pi— prestigiosi (dal Parma al San Daniele), gli extravergini di oliva, le conserve e gli ortofrutticoli come il pomodoro San Marzano. (ANSA)Mele antiche sono brutte ma buoneÿ Studio dell’Universit… di Pisa e Scuola superiore Sant’AnnaBrutte ma buone, sono le mele di variet… antiche, che malgrado l’aspetto superano quelle commerciali per propriet… nutritive. E’ quanto emerge da uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Universit… di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna che ha paragonato le propriet… nutraceutiche di sei variet… di mele antiche (Mantovana, Mora, Nesta, Cipolla, Ruggina, Sassola) con una variet… commerciale (Golden Delicious), sia sotto forma di prodotto fresco che essiccato. I risultati della ricerca hanno evidenziato che, anche dopo l’essiccazione, le mele di variet… antiche sono pi— ricche di antiossidanti rispetto alla Golden Delicious. Come Ateneo – spiega Valentina Domenici, docente del dipartimento di chimica – ci siamo occupati della caratterizzazione molecolare mediante la risonanza magnetica nucleare, una tecnica spettroscopica di cui abbiamo lunga esperienza, e grazie alla quale abbiamo identificato e quantificato alcune sostanze antiossidanti: i polifenoli. Secondo lo studio pisano le variet… antiche di mele rispetto a quelle commerciali possiedono una quantit… di polifenoli superiori, al punto che i ricercatori suggeriscono comunque di valorizzarle mettendole in vendita essiccate, magari come snack o in preparazioni come il muesli. Considerato che il procedimento di essiccazione che abbiamo utilizzato Š adattabile a uso domestico e per piccole produzioni – spiega Luca Sebastiani, direttore dell’istituto di scienze della vita del Sant’Anna – questa idea potrebbe aiutare a salvaguardare i prodotti tipici locali: le sei variet… di melo che abbiamo studiato sono diffuse in Toscana, specie in Casentino.(ANSA).

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