Il sindacato: ?Anche in realt strutturate prevalgono precariato e sfruttamento?. Domani, 15 settembre, iniziative ad Andria, Cerignola, Noicattaro, Fasano, Presicce e San Marzano. Nel 2014, nelle 1.800 aziende ispezionate, l?80% dei lavoratori in nero?Vogliamo proseguire con la mobilitazione della nostra categoria per tenere alta l?attenzione sul fenomeno del caporalato e sostenere tutte le azioni di contrasto ai fenomeni di illegalit che pervadono il settore agricolo?. La presenta cos Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Flai Cgil di Puglia, la giornata di iniziative ?6 piazze per i diritti?, promossa con la Cgil, e che vedr domani 15 settembre incontri in sei comuni, uno per provincia: Andria, Cerignola, Noicattaro, Fasano, Presicce, San Marzano.Conuigare sviluppo, agricoltura e diritti. ?Lanceremo una ?campagna d?autunno? perch non cali l?attenzione, con un piano di assemblee nei territori e nelle aziende e con altre iniziative regionali che contiamo di mettere in campo ad ottobre?, aggiunge Deleonardis. ?Dal confronto con imprese, docenti, amministratori, vogliamo far emergere proposte affinch il settore primario della nostra regione colga l?occasione di sviluppo riveniente dal nuovo Psr, dove per le aziende vi sono oltre 1,6 miliardi di euro. Ma dobbiamo coniugare qualit dello sviluppo alla qualit del lavoro e dei diritti, altrimenti sar un?occasione persa.Lavoro nero, i numeri. Nel presentare ?6 piazze per i diritti?, Deleonardis ha anche illustrato i numeri sulle ispezioni nel settore agricolo. ?Nel 2014 sono state 1.818 le aziende interessate, e dei 1.299 lavoratori verificati, 1.161 sono risultati non in regola. Ma possiamo gi dire che solo nel mese di agosto di quest?anno, grazie alle nostre denunce e all?attenzione dei media, l?asticella si alzata, e le ispezioni effettuate hanno riguardato 3mila lavoratori. In questo caso circa il 50-60% risultato in nero?.Filiera strutturata, ma il lavoro resta precario. Un lavoro precario e povero, comunque, quello agricolo. ?In Puglia sono solo 37.000 le imprese che assumono oltre 10 dipendenti, e 7.000 assorbono tre quarti della mandopera censita dagli elenchi anagrafici Inps. Eppure non vero che solo la frammentazione aziendale la causa dello sfruttamento e della precariet . Registriamo nella regione 600 aziende ortofrutticole che fanno lavorazione e commercializzazione, che sono organizzate in filiera. Abbiamo oltre 500 cantine vitivinicole, anche queste fanno commercializzazione. Parliamo di realt strutturate eppure i lavoratori assunti a tempo indeterminato nella regione Puglia non superano le 1.200 unit ?, ricorda Deleonardis.Le proposte della Flai. A sostegno del contrasto al caporalato la Flai ha predisposto una propria piattaforma, che interessa sia la legislazione nazionale che quella regionale. ?Va detto che in Puglia abbiamo una legislazione unica, a partire dalle legge 28 di contrasto al lavoro nero, che prevede l?aspetto repressivo, gli incentivi a chi assume, l?incontro tra domanda e offerta con le liste di prenotazione, il documento unico di regolarit contributiva e gli indici di congruit . Ebbene, in questi anni non tutto stato applicato e al tavolo che si costituir in Regione grazie all?iniziativa dell?assessore Leo, dal prossimo 22 settembre, chiederemo che ogni aspetto della legislazione venga attuato. Cos come ci trovano d?accordo le proposte avanzate dal Governo, con la confisca dei mezzi e dei beni e il sostegno ai lavoratori che denunciano. Ma il momento di passare dalle parole ai fatti. Cos come chiediamo venga approvato il Ddl sulla ?Rete di qualit ?, che deve premiare chi davvero applica i contratti e rispetta le norme?. da rassegna.it
24 2 minuti di lettura