Il Decreto del Ministro del Lavoro Giovannini sul job sharing in agricoltura agevola il lavoro nero e fittizio e non far crescere l’occupazione. Lo dichiara Gino Rotella, Segretario Nazionale Flai Cgil. Il decreto attuativo del ministero del Lavoro sulle assunzioni congiunte in agricoltura previste nel cosiddetto ?Pacchetto occupazione? , non pone alcun argine all’uso strumentale di tale norma che pu essere agevolmente utilizzata per inquinare ulteriormente il mercato del lavoro del settore agricolo. Se per le parti datoriali il nuovo strumento di job sharing ideato dal Ministero del Lavoro rappresenta un elemento di modernizzazione del settore, per quanto ci riguarda sia la legge sia il decreto attuativo, disposti senza consultare le organizzazioni sindacali dei lavoratori, non prevedono alcunch sul versante della corresponsabilit oggettiva e soggettiva delle aziende interessate. Un limite gi rappresentato sia al Ministro del Lavoro sia al Parlamento, ma evidentemente ignorato, come ignorate sembrano rimanere le criticit del mercato del lavoro agricolo fortemente inquinato da fenomeni distorsivi come il lavoro nero e quello fittizio utilizzati a man bassa da cooperative e aziende che sorgono e spariscono in breve tempo senza pagare alcun onere fiscale e contributivo. Una norma in se utile, in presenza di aziende legate da un contratto di rete o facenti capo allo stesso gruppo che si pongono l’obiettivo di stabilizzare l’occupazione, che per non avendo previsto alcun elemento di contrasto, diventa oggettivamente uno strumento equivoco nelle mani delle tante aziende e cooperative senza terra a senza scrupoli. Grazie a questa forma particolare di job sharing, per come congegnata la norma, estesa ai rapporti di lavoro a tempo determinato (il 90% degli addetti) ed alla rete parentale dei titolari di azienda, non si garantir ai lavoratori maggiore stabilit dei rapporti di lavoro, ma solo una ulteriore agevolazione e legittimazione per chi utilizza il lavoro e la previdenza agricola come una greppia a danno degli operai agricoli, delle aziende serie e della previdenza pubblica.(AGENPARL)
22 minuto di lettura