Aferpi: sindacati, 88% s ad accordo cassa integrazione Oggi firma a Roma, ma da governo aspettiamo risposte
E’ passata con l’88% di s, su 451 votanti, la consultazione sull’ipotesi di accordo complessivo per cassa integrazione in deroga e accordo aziendale con Aferpi che i sindacati di Fim, Fiom, Uilm e Ugl hanno deciso di sottoporre ieri ai lavoratori dello stabilimento di Piombino (Livorno). Tutto ci alla luce dell’assemblea del giorno prima in cui i sindacati avevano illustrato ai lavoratori la mancanza di risposte da parte del Governo per la possibilit di agganciare la ex Lucchini al decreto 119 del 23 ottobre, al fine di prorogare per ulteriori 12 mesi l’ammortizzatore sociale alle attuali condizioni economiche, e i risultati ottenuti dagli incontri con l’azienda. Sulla base di questi risultati – spiegano i sindacati in una nota congiunta – e con la responsabilit di mettere in sicurezza i lavoratori, oggi saremo a Roma per apporre la firma sulla cassa integrazione in deroga e l’accordo aziendale che tra le altre cose prevede l’anticipo della cassa integrazione. Rimane tuttavia sorprendente che il Governo attraverso alcuni suoi esponenti dia a tutto il territorio messaggi di sicurezza e serenit non corrispondenti alla realt . Di fatto – sottolineano ancora i sindacati – saranno tolti ai lavoratori 250300euro. Cos facendo Piombino non pi considerato un sito strategico di interesse nazionale. Continuare a dire che per Le ex Acciaierie sono stati finanziati ulteriori 12 + 13 mesi di cassa integrazione, non corrisponde alla realt dei fatti che ci stata esposta al ministero del Lavoro. Se non un tentativo di salvare la faccia confondendo le acque non pu che essere un segno di grande confusione, nella speranza non si tratti di incompetenza. I sindacati confermano che continueranno ad incalzare l’azienda per il piano industriale, ma anche a chiedere conto al Governo delle risposte che ad oggi non abbiamo avuto in quanto lo strumento che ci accingiamo a firmare potr essere interrotto in qualsiasi momento per agganciare condizioni di miglior favore. (ANSA).