ADESSO LOTTE, UNIT? E FERMEZZA PER CAMBIARE SCELTE GOVERNO E CREARE NUOVO CICLO SVILUPPO E BUONA OCCUPAZIONE

Il governo Monti ha deciso di non fare l’accordo sul Mercato del Lavoro. La sua decisione ? netta e ad oggi ? pi? inspiegabile che giustificabile. Quale che sia la ragione che ha portato a questa scelta, oggi ? importante capire ci? che accade e ci? che possiamo fare.La prima cosa che accade ? che un metodo di relazioni va in soffitta. La stagione concertativa ? finita. ? un elemento di chiarezza e dovremo farcene una ragione.Di ci? che non possiamo farci una ragione ? quello che accade alle persone, al nostro Paese. Il governo ha cambiato segno rispetto a quanto annunciato al momento della riforma: doveva rendere pi? sicuro il Mercato del Lavoro, riducendone la dualit? per i soggetti colpiti dalla precariet?, in primo luogo giovani e donne. Invece lo ha reso pi? insicuro per tutti. Perch? rendere pi? facili i licenziamenti ingiusti mette in ombra anche alcuni passa in avanti che sono stati fatti sul resto. Una riforma giusta, infatti, non pu? fondarsi su un’ingiustizia. Ma men che mai su un’ingiustizia pu? affermarsi una buona crescita economica.L’Italia ha sempre pi? urgenza di una robusta politica per la crescita. Per conseguire questo obbiettivo serve in primo luogo un sistema produttivo che sappia competere nella fascia alta del modello di specializzazione. Una fascia caratterizzata da mercati e prodotti che hanno bisogno di creativit?, di talento, di sapere e di innovazione. Tutto ci? si realizza se si riconosce piena dignit? al lavoro, non se lo si tiene sotto minaccia. Per essere competitivi servono tante cose ma pi? di ogni altra serve un lavoro partecipe e responsabile, non subalterno. La scelta del governo ? un errore perch? ? frutto della decisione di seguire la strada opposta, colpendo quindi lavoro e crescita. Ma c’? un altro errore: il governo all’atto del suo insediamento aveva affermato di voler tenere insieme risanamento, sviluppo ed equit?. Tutti sanno che ci? si realizza con l’unit?, mentre quella che abbiamo dinanzi ? una scelta che divide, quando al Paese serviva archiviare la stagione delle divisioni per unirsi nel difficile compito di rimettere in moto l’Italia.Si gioca quindi una partita importante e il primo compito che ci viene affidato ? di dire la verit? informando il Paese del danno che gli si vuol arrecare; insieme a questo abbiamo il dovere di cambiarla questa scelta, puntando con pi? forza al rilancio di una sfida che porti ad un nuovo ciclo di sviluppo e che crei lavoro e buona occupazione.Questo ? il nostro impegno per i prossimi mesi. Ci vorr? fermezza, servir? unit?, serviranno alleanze e ci vorranno le lotte. Insomma dovremo dare il meglio di ciascuno di noi.*Segretario Generale Cgil Toscana

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