ACCIAIO E LA SETTIMANA DECISIVA PER LA LUCCHINI DI PIOMBINO. IL NOSTRO COMPITO FARE UNA PROPOSTA FORTE

Il Ferragosto ? ormai alle spalle. La settimana iniziata ci riporta alla realt? che avevamo lasciato, con le sue luci (poche) e le sue ombre (molte). In questo contesto incombono gli appuntamenti piombinesi per la Lucchini e quindi per l’intero polo siderurgico. Domani ci sar? l’incontro col commissario, e gioved la Rsu e le organizzazioni sindacali apriranno una sessione di valutazione e di proposta per una situazione che rappresenta un problema di prima grandezza per le persone che coinvolge, per quel territorio e per tutto il Paese. Lucchini significa oltre 2mila occupati, lo 48% del Pil della Val di Cornia, il 2% di quello toscano, e insieme rappresenta un tassello fondamentale per ridisegnare la siderurgia italiana. Questa vicenda ? il paradigma della nostra industria: ? a un passo dal baratro nonostante il risultato acquisito con il ministro dello sviluppo economico sul rinvio dello spegnimento dell’altoforno a fine anno, e allo stesso tempo ? a un passo dalla svolta se finalmente con un nuovo investimento si vorr? affrontare l’opportunit? di una siderurgia efficiente e ambientalmente sostenibile. Fra le molte certezze e i troppi ritardi, Piombino potrebbe infatti rappresentare la chiave di volta di questa sfida. Serve per questo una proposta che guardi al rilancio del sito come a una grande occasione tecnologica a basso impatto ambientale. Un investimento appunto che rappresenti anche un tassello sinergico con gli altri poli siderurgici del Paese, a partire da quelli di Taranto e Genova. E’ maturo in definitiva il tempo per avanzare una proposta forte, forte come l’acciaio. E’ il compito che dobbiamo prenderci da domani.˜Alessio Gramolati

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