Senza lavoro non c’ reddito, senza reddito non si vive, non si consuma, non si risparmia e non servono neanche le banche. E’ questo il volantino che Fiom, Fim e Uilm distribuiranno davanti alla sede di Banca Monte Paschi a Fabriano (Ancona) gioved 26 gennaio, giorno in cui ad Ancona, in Tribunale, si terr la prima udienza del ricorso presentato dall’istituto di credito per ottenere l’annullamento della cessione degli asset dell’Antonio Merloni alla J & P Industries. Mps ritiene che i propri interessi di creditore dell’A. Merloni, sostenuto da ipoteca, siano stati violati. Ma la cessione dei tre stabilimenti di Fabriano e Nocera Umbra alla J & P di Giovanni Porcarelli, ricordano i sindacati, l’unica alternativa per riprendere a produrre e risollevare l’economia di un territorio su quale la crisi del gruppo elettrodomestico ha avuto effetti gravissimi. Settecento posti di lavoro sono pochi a confronto con gli oltre 2.000 della Antonio Merloni – riconoscono le organizzazioni sindacali – ma dopo la dichiarazione dello stato d’insolvenza per l’enorme indebitamento dell’azienda, e tre anni di ricerca vana di investitori, importante non perdere quest’unica opportunit . Banca Monte Paschi, al contrario, preferisce attendere fantomatiche vendite immobiliari e un’asta fallimentare. Peccato, sottolineano Fiom, Fim e Uilm, sia la stessa banca che quando operare con la A. Merloni diventato rischioso ha pensato bene di garantirsi con le ipoteche, mentre artigiani, fornitori e altri soggetti meno potenti continuavano a lavorare per l’azienda senza protezioni. La difesa degli interessi del capitale vale ben poco anche per chi la promuove se passa attraverso la distruzione di ogni opportunit di ripresa.(ANSA).
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