A Firenze in piazza Ciompi la Cgil porta storie di diritti negati su voucher e appalti

Via alla campagna per i referendum voucher e appalti: stamani flash mob Cgil a Firenze in piazza dei Ciompi (alle 12 lancio di palloncini in cielo). Presente una lavoratrice pagata in modo improprio a voucher, si sono lette pubblicamente storie vere di lavoratori fiorentini che si sono visti negare diritti coi buoni lavoro e coi cambi d?appalto. Sono intervenute Paola Galgani, segretaria Cgil Firenze (?Raccontando le loro storie – ha detto – vogliamo dare forza ai loro diritti, le loro ragioni sono quelle per cui siamo in campagna elettorale per i due referendum?), e Gianna Fracassi (Cgil nazionale)Maria Teresa, barista a tempo pieno pagata a voucher, licenziata una volta incinta. Monica, cameriera ai piani in un hotel che a ogni cambio d?appalto perde un diritto. Giovanna, che puliva in appalto le camere e prov• a farsi pagare a ore e non a stanze. Maria, lavoratrice di un appalto di pulizie e quegli stipendi sempre in ritardo.Queste e altre storie vere di diritti negati nel territorio fiorentino (nel campo dei voucher e degli appalti) sono state lette pubblicamente stamani nel corso del lancio della campagna della Cgil di Firenze per i due referendum (abrogazione dei voucher, responsabilit… solidale negli appalti): l?appuntamento era dalle 11,30 alle 12:30 in piazza dei Ciompi a Firenze (Loggia del Pesce) con presidio, flash mob e conferenza stampa (presenti Paola Galgani, segretaria generale di Cgil Firenze, e Gianna Fracassi di Cgil nazionale). Alle 12 in punto, cos come nelle altre piazze d?Italia dove la Cgil Š stata presente (la mobilitazione Š nazionale), da Piazza dei Ciompi si sono alzati al cielo decine e decine di palloncini con gli slogan della campagna (?Con due s tutta un?altra Italia?, ?Libera il lavoro?, hashtag Con2Si e ReferendumLavoro). Era presente anche una lavoratrice che ha avuto una esperienza continuativa in una fabbrica di manifattura fiorentina ed Š stata pagata a voucher anzich‚ avere un contratto a tempo determinato. Questa lavoratrice, Francesca, 50 anni, ha illustrato alla stampa la sua vicenda: Ho avuto periodi di voucher poi periodi di contratto a tempo determinato: solo che coi voucher non avevo n‚ ferie n‚ malattie, e in seguito, da disoccupata, nemmeno ammortizzatori sociali. Sulla questione dei voucher va cambiato qualcosa, sembra quasi un lavoro nero legalizzato per chi ha bisogno di lavorare.Ha detto Paola Galgani: ?Sui voucher e sugli appalti si concentrano innumerevoli storie di diritti negati, raccontandole in piazza vogliamo dare voce alle rivendicazioni di chi le ha vissute e ha paura ad uscire allo scoperto – e questo la dice lunga sul punto a cui siamo arrivati -. Le milioni di firme che la Cgil ha raccolto testimoniano un?urgenza che bisogna affrontare, noi siamo in campagna elettorale anche per le rivendicazioni di questi lavoratori e per le prossime settimane saremo nei mercati, nei luoghi di lavoro e nelle piazze a spiegare le nostre ragioni per vincere questi referendum. Invitiamo di nuovo il Governo a fissare la data del voto per i due referendum della Cgil, e il Parlamento a discutere della proposta di legge della Cgil della Carta dei diritti universali del lavoro, il nuovo statuto dei lavoratori?.LE STORIEAltri esempi di storie fiorentine di voucher intercettate dalla Cgil, letti stamani in Piazza Ciompi:1) I voucher non limitano il lavoro nero, talvolta lo coprono, altre volte lo incentivano. La storia di Letizia: Letizia Š un’operatrice socio sanitaria disoccupata, ha accettato un lavoro presso un ristorante rispondendo a un’offerta pubblicata on line. Doveva essere pagata a voucher, ha poi scoperto che la proporzione era di un voucher ogni due ore di servizio, ma per l’azienda anche questo era troppo costoso e complicato. E’ stata pagata a nero: 3 euro l’ora.2) I voucher servono per evitare di sottoscrivere un contratto, e l’appetito vien mangiando. La storia di Giuseppina: ?A giugno 2016 ho sostenuto un colloquio per iniziare a lavorare per un azienda di cui preferisco non fare il nome. Sono stata pagata per tre mesi a voucher, superando il limite consentito. In seguito sono stata assunta con un contratto di sei mesi con 90 giorni di ?prova?. Ne sono passati 2 o poco pi— e sono stata licenziata, mi Š stato per• chiesto di continuare a lavorare con loro di nuovo tramite voucher, essendo scaduto l’anno 2016 e azzerato il limite dei voucher?.3) I voucher permettono di non pagare affatto parte della prestazione, quella parte che, in assenza di un contratto, diventa invisibile: la storia di Gianna, laureata in Scienze Statistiche. Gianna ha lavorato per una societ… privata di ricerca, ha progettato, somministrato ed elaborato questionari statistici. Non Š stata pagata perla prestazione pi— qualificata, ma solo per la somministrazione dei questionari, a voucher.4) I voucher non servono solamente per le prestazioni occasionali: vengono usati anche per pagare tecnici qualificati e quadri nell’industria. La storia di Fabrizio, cinquantenne con una lunga esperienza nella gestione della produzione nel settore calzaturiero: viene convocato a colloquio in seguito ad autocandidatura. Lavora per una settimana in prova (non contrattualizzata ma pagata), superata la prova lavora per 8 mesi a voucher fino al raggiungimento del massimale, il resto cash. Naturalmente: niente contratto, niente ferie, niente malattia, niente assegni familiare e niente NASPI alla fine.5) I voucher possono essere usati per rendere eternamente in sospeso un contratti a tempo determinato. La storia di Leonardo, magazziniere. Ha lavorato per 4 settimane a voucher tra un contratto di lavoro dipendente e un altro per un azienda metallurgica fonitrice di noti marchi nazionali, sempre la stessa. Lo scopo era impedirgli di maturare l’anzianit… di 36 mesi che avrebbe trasformato il suo contratto in un tempo indeterminato.

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