Strage Viareggio, una messa a suffragio e il fischio delle locomotive

Nessuna manifestazione oggi a Viareggio a 11 anni dal tragico incidente che costo la vita a 32 persone. Erano le 23.48 il treno carico di Gpl deragliò mente attraversava la Stazione. Niente manifestazione ma il ricordo è ancora vivo a Viareggio, in Toscana e in tutto il paese.
Anche quest’anno per tutto il giorno, passando da Viareggio, i macchinisti faranno fischiare le locomotive per chiedere giustizia e onorare la memoria dei morti.
Sul fronte giudiziario, dopo i primi due gradi di giudizio deve ancora pronunciarsi la Cassazione. Un anno fa, in appello, i giudici hanno condannato 25 imputati, tra cui l’ex Ad di RFI e di FS Mauro Moretti a 7 anni di reclusione; Michele Mario Elia, ex Ad di RFI, e Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, a 6 anni di reclusione.
Sarà celebrata una messa al cimitero della Misericordia dove sono sepolte molte delle vittime, mentre alle 23,48 – orario del disastro – le campane della Casina dei ricordi sorta nella zona dove maggiori furono i danni dello scoppio rintoccheranno per 32 volte. Alla messa parteciperà il ministro della giustizia Bonafede, la presidente del Senato Casellati e della camera Fico hanno inviato messaggi.

Strage Viareggio: Bonafede, familiari esempio, Stato ringrazia
I familiari delle vittime della strage di Viareggio “ogni giorno nel loro dolore rappresentano un esempio di cittadinanza attiva e di questo lo Stato deve dire loro grazie quotidianamente, essi sanno trovare nel dolore la forza per andare avanti. E’ un dolore che non si rimargina. Dopo 11 anni la ferita è apertissima. non solo per i familiari delle vittime ma per tutti i cittadini, perché quello che è successo non doveva accadere”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a Viareggio dopo aver partecipato alla messa dell’11/ anniversario della strage ferroviaria. “Ci sono battaglie che sono di tutti i cittadini e i familiari delle vittime hanno sempre dimostrato di portare avanti battaglie che andassero oltre la ‘vicenda Viareggio'”, perché “vogliono che quello che era successo a loro non capitasse ad altri e si battono per diffondere la cultura della sicurezza, della legalità”.(ANSA).

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