25 Aprile: Segre, quanto accaduto può tornare a minacciarci

“Come ci ammoniva Primo Levi non bisogna mai abbassare la guardia: ciò che accaduto può sempre tornare a minacciarci, anche se in forme nuove e subdole. Per questo nei mesi scorsi ho appoggiato la proposta di legge di iniziativa popolare promossa proprio” dal Comune di Stazzema (Lucca) “contro ogni forma di propaganda e per il divieto di linguaggi, simboli, manifestazioni del fascismo”. Questo un passaggio del messaggio inviato dalla senatrice a vita Liliana Segre al Comune di Stazzema per la cerimonia del 25 aprile oggi a Sant’Anna, luogo dell’eccidio nazifascista del 12 agosto 1944. Il biennio “1944-1945 – afferma Liliana Segre – copre un arco di tempo dei più tragici della storia dell’umanità ma include anche la finale vittoria delle forze antifasciste e l’apertura di una stagione nuova per Italia e per il mondo” E la città martire di Sant’Anna, “luogo simbolo della tragedia del ‘900”, è anche un “luogo cruciale della nostra memoria proprio perchè tiene insieme i due estremi: una strage orrenda di uomini, donne, bambini, a opera dei nazisti e dei collaborazionisti fascisti e invece una resistenza che saldamente legata al territorio con tenacia e coraggio portò avanti la sua missione fino alla liberazione. Istituzioni come il Parco della pace e il Museo storico della Resistenza hanno appunto la funzione morale non solo di serbare la memoria ma anche di promuovere cittadine e cittadini sempre più consapevoli, aperti e tolleranti”.
Le celebrazioni per la Festa della Liberazione a Sant’Anna di Stazzema si svolte svolte da Sacrario senza pubblico e trasmesse in diretta Facebook. Tra i presenti il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Enrico Pieri, i parlamentari Giuseppe Provenzano, e Umberto Buratti, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. Tanti i contributi video, intervallati dagli interventi musicali di Cisco Belotti: oltre a Segre hanno inviato i saluti il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro della Salute Roberto Speranza. In video anche il segretario generale Spi-Cgil Ivan Pedretti, l’Anpi con il presidente provinciale di Lucca Filippo Antonini, Mattia Sartori in rappresentanza delle Sardine. Dall’estero sono arrivati i saluti di alcuni firmatari della legge antifascista, anche dall’Australia, con Stefano Guicciardi. La cerimonia si è conclusa con i saluti di Adele Pardini, superstite della strage di Sant’Anna di Stazzema. Alle 11 è stata deposta la corona di alloro al Monumento Ossario, poi dopo i saluti in video, l’intervento del sindaco Verona che parlando del disegno di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, ha detto che sono state raccolte “250.000 firme” e sottolineato che “essere antifascisti non significa essere contro qualcosa ma al contrario essere per la libertà e la democrazia”. Pieri ha invece voluto ricordare ai giovani “quello che ha comportato la guerra: non devono tornare indietro, da dove siamo passati noi”. Giani ha ripercorso le vicende storiche e le stragi che devastarono la Toscana nell’estate del 1944, ribadendo il significato della Festa della Liberazione e l’importanza di non perdere la memoria. Provenzano ha evidenziato che il 25 aprile è “la festa di quelli che non si voltarono dall’altra parte” e che “c’è bisogno di un sussulto” a partire dalla politica: ci sono “leader nazionali che ostentano indifferenza verso i principi dell’antifascismo”. Sempre da Fb è stato poi trasmesso il saluto del ministro della Cultura Dario Franceschini e dai cinque Luoghi della memoria del nostro Paese: Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Fossoli, Casa Cervi, Risiera di San Sabba, “uniti per ribadire il significato e i valori del 25 aprile”. (ANSA).

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