A Firenze 220 lavoratori gruppo Enel devono cambiare sede di lavoro, proclamato lo stato di agitazione

220 lavoratori del Gruppo Enel da trasferire dalla sede di Lungarno Colombo a quella di Via Bini: proclamato lo stato di agitazione nel gruppo Enel a Firenze. Filctem-CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL Toscana: “E’ evidente che tale operazione, se non verranno messe in campo azioni mirate, determinerà un grave disagio sui lavoratori coinvolti, in termini di danno economico e di un peggioramento della qualità di vita, e comporterà anche un significativo peggioramento alla viabilità della zona di Rifredi. Servono soluzioni per mitigare le problematiche”. I sindacati hanno scritto a Comune e Regione per avere un incontro sulla questione

Filctem-CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL della Toscana hanno aperto lo stato di agitazione del personale del Gruppo Enel con sede di lavoro nel Comune di Firenze. Questo poiché alcune società del gruppo intendono trasferire, presumibilmente entro fine estate, circa 220 lavoratori dalla sede in Firenze Via Quintino Sella/Lungarno Colombo presso la nuova sede in Firenze Via Bini/Via Corridoni, al momento oggetto di importanti lavori di ristrutturazione che, per altro, stanno creando forti disagi anche al personale che da anni già lavora in questa sede (circa 200 persone).
Al termine del suddetto trasferimento, saranno presenti nella sede di Via Bini/Corridoni un totale di circa 420 persone. La nuova sede non avrà, per decisione aziendale, parcheggi disponibili per le auto dei dipendenti e, al momento, non si sa neanche a quanto ammonterà la capacità di parcheggio per i veicoli a due ruote.
Spiegano Filctem-CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL della Toscana: “E’ evidente che tale operazione, se non verranno messe in campo azioni mirate, oltre a determinare un grave disagio sui lavoratori coinvolti, in termini di danno economico e di un peggioramento della qualità di vita, comporterà anche un significativo peggioramento alla viabilità della zona di Rifredi, già fortemente congestionata dal traffico, con un’importante riduzione della disponibilità dei parcheggi per i residenti, unitamente ad un aggravio del traffico cittadino per la movimentazione di ulteriori automezzi aziendali
Con le aziende del gruppo Enel da oltre un anno mezzo abbiamo iniziato un confronto per cercare soluzioni condivise che permettessero di mitigare tutte le problematiche relative alla mobilità per il raggiungimento della nuova sede di lavoro da parte delle lavoratrici e lavoratori che vi saranno trasferiti, ma anche di quelli che già vi lavorano”.
A tale riguardo i sindacati hanno richiesto più volte alle aziende una serie di iniziative, di seguito riepilogate, che sono state completamente ignorate:
1) effettuazione di una specifica survey, sulla popolazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, da affidare ad una società specializzata nel settore, per ottenere una mappatura delle effettive esigenze di mobilità al fine di individuare le soluzioni migliori e più efficaci;
2) stipula di convenzioni vantaggiose per i dipendenti con il Comune di Firenze o con autorimesse private della zona per offrire disponibilità di parcheggi;
3) stipula di convenzioni vantaggiose con Autolinee Toscane per il trasporto urbano ed extraurbano, e/o in combinazione con abbonamento Pegaso per gli spostamenti in treno;
4) aumento delle giornate di smart working;
5) consentire la fruizione della giornata di rientro dallo smart working anche in altre sedi Enel diversi da quella di Via Bini/Via Corridoni; attivazione di navette aziendali, dislocate in punti strategici presso parcheggi scambiatori, per consentire alle lavoratrici ed ai lavoratori di raggiungere agevolmente la sede di lavoro;
6) incrementare il numero di ristoranti convenzionati in zona per la fruizione del pasto meridiano, in conseguenza dell’aumento della popolazione lavorativa; al momento, all’interno della sede è previsto solo un punto ristoro, del quale però non si hanno informazioni sulla capacità di ricezione.

Sulla questione, i tre sindacati hanno inviato una lettera agli assessori alla mobilità Andrea Giorgio (comunale) e Stefano Baccelli (regionale): “In considerazione delle ricadute che l’aumento del numero di lavoratori comporterà per l’intero quartiere, chiediamo con urgenza di essere da Voi ricevuti per illustrare nel dettaglio le problematiche riscontrate e le proposte che abbiamo già avanzato, nell’interesse sia dei lavoratori che dei cittadini residenti”, si legge nella missiva.

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