Cgil: grave aggressione fascista a sindacalista a Genova, non ci faremo intimidire

Cgil e Fillea: grave aggressione fascista a sindacalista a Genova, non ci faremo intimidire. Chiederemo incontro a Piantedosi

“Condanniamo la grave aggressione di stampo fascista avvenuta questa mattina a Sestri Ponente ai danni di un nostro Segretario della Fillea. La Cgil non si farà intimidire da atti vili che ci riportano ad un clima squadrista, occorre fare chiarezza e per questo chiederemo un incontro al Ministro dell’Interno. Esprimiamo solidarietà al Compagno, alla Camera del Lavoro di Genova e alla Cgil Liguria, che stasera terranno un presidio democratico in Piazza Baracca a Sestri Ponente”. È quanto si legge in una nota della Cgil nazionale.

“Mentre scendeva da una macchina con i loghi dei referendum sul lavoro – spiega la Confederazione – due uomini hanno aggredito il Segretario facendo il saluto romano, sputandogli addosso e gridando ‘comunista di merda’. Violenze di questo tipo non sono tollerabili, tanto più in una città medaglia d’oro della Resistenza a pochi giorni dall’ottantesimo anniversario della Liberazione”.

“Ci uniamo alla richiesta della Cgil di Genova e della Cgil ligure, la Prefettura convochi una riunione del Comitato ordine e sicurezza, e il Ministro Piantedosi ci incontri: chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori deve essere garantito e tutelato. Non permetteremo che la feccia fascista mini i diritti nostri e dei cittadini, in nessun territorio del Paese”.

LA NOTA DI MARCO CARLETTI (SEGRETARIO GENERALE FILLEA CGIL FIRENZE)

Oggi a Sestri Ponente, in provincia di Genova, è avvenuto un fatto gravissimo. Un sindacalista della Fillea Cgil ha subìto una aggressione di stampo fascista. Come raccontano la Cgil Genova e la Cgil Liguria, “due uomini l’hanno avvicinato mentre scendeva dalla macchina di servizio, sulla quale erano esposti i loghi dei referendum sul lavoro e cittadinanza, gridando ‘comunista di merda’, sputandogli addosso, facendo il saluto romano, avventandosi verso di lui, che, pur riuscendo a difendersi e divincolarsi, allontanandosi dal posto sulla sua vettura, ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso”. Si tratta di una vicenda inaccettabile, in questo Paese ormai troppe persone, in barba a chi nega o minimizza, si sentono autorizzate a mostrare e praticare il loro essere fasciste, mentre chi rappresenta lavoratori e lavoratrici viene preso di mira e il Governo latita. Sappiano questi fascisti che non ci intimidiranno e ci troveranno nelle piazze del 25 aprile a celebrare la Resistenza.

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