A Firenze l’assemblea regionale di delegate e attiviste Cgil

“Referendum Libera tuttƏ”: oggi a Firenze si è svolta l’assemblea regionale delle delegate e delle attiviste Cgil (Auditorium di Santa Apollonia). È stata una occasione per riflessioni su lavoro, partecipazione e cittadinanza, verso l’assemblea nazionale “Belle Ciao” 2025

GLI INTERVENTI

– Introduzione Gessica Beneforti, Segretaria CGIL Toscana
– Le dimensioni della qualità del lavoro, Tiziana Canal, Ricercatrice esperta di qualità del lavoro
– Saluti Rossano Rossi, Segretario Generale CGIL Toscana
– Restituzioni dei gruppi di lavoro delle Camere del lavoro e sistematizzazione, a cura delle componenti del Gruppo 3FT- Formatrici e formatori CGIL Toscana e di Simona Marchi, Responsabile formazione CGIL Nazionale e Direttrice Area formazione Fondazione Di Vittorio
– Panel su Lavoro (con Maria Cristina Arba, Resp. Coordinamento Donne CGIL Toscana; Alessandra Nardini, Assessora Regione Toscana; Natalia Faraoni, Ricercatrice IRPET; Ludovica Ferrero,
Studentessa UDU Firenze), Partecipazione (con Gessica Beneforti, Segretaria CGIL Toscana; Cristina Manetti, Resp. Ufficio Gabinetto Presidenza Regione Toscana; Cristina Cecchini, LabCom; Isabella Mancini, Presidente La Casa delle Donne a Firenze) e Cittadinanza (con Anna Maria Romano, Segretaria CGIL Toscana; Serena Spinelli, Assessora Regione Toscana; Anna Meli, Direttrice Comunicazione e Raccolta fondi COSPE; Chiara Bianchi, L’Altro Diritto)
– Conclusioni Lara Ghiglione, Segretaria CGIL Nazionale

Le parole di Gessica Beneforti ai media

“Quest’anno abbiamo voluto dedicare la nostra Assemblea annuale regionale delle donne e delle attiviste a sostenere la nostra campagna referendaria per il buon lavoro, perché questo è il tema che attraversa la nostra discussione oggi, lavoro, partecipazione, cittadinanza, lo spartito che attraversa la nostra campagna referendaria. Vogliamo più lavoro di qualità, vogliamo un lavoro sicuro e vogliamo che le cittadine e le cittadine del nostro Paese siano riconosciute come tali. Questo è quello di cui discutiamo oggi, con l’obiettivo di riattivare la partecipazione delle donne. Le donne hanno fatto la storia nel nostro Paese in termini di partecipazione. Purtroppo oggi sentono non accolte le proprie istanze, sentono molto spesso di non poter cambiare le cose con il proprio voto. L’obiettivo di questa giornata è anche darci gli strumenti per andare nei territori, nei posti di lavoro, e riattivare questa voglia di trasformazione. Ne abbiamo davvero tanto bisogno.
Le donne in media guadagnano il 20% in meno degli uomini, questo è determinato spesso dal non avere accesso agli straordinari, o dal part-time involontario. Questo ha riflessi sulla condizione pensionistica delle donne e delle donne anziane, e sappiamo quanto l’autonomia economica sia anche una grande forma di prevenzione rispetto alla violenza economica, fisica, anche sulle donne anziane. L’8 marzo rappresenta per noi una giornata di mobilitazione, di rivendicazione e anche un momento per fare il punto sulle nostre politiche, trovare la forza e anche i contenuti per andare avanti.
La violenza sulle donne è un tema che purtroppo affrontiamo tutti i giorni nei luoghi di lavoro. Anche la campagna referendaria che stiamo portando avanti, per un lavoro più sicuro, non è altro rispetto anche a questa dimensione. Noi stiamo lavorando anche con la Regione Toscana per far sì che nella valutazione dei rischi sia considerato il rischio violenza, sia esaminato, sia trattato e siano poste in essere tutte le condizioni anche organizzative per affrontare questo problema. Insomma, è un lavoro che le nostre delegate, le nostre funzionari portano avanti insieme con, ovviamente, i delegati e i funzionari ogni giorno. È una lotta senza fine, nel senso che dobbiamo portare avanti questo impegno con sempre più rigore e con sempre più alleanze”

Riattivare il protagonismo delle donne

80 anni fa, il riconoscimento del diritto al voto alle donne, il 1° febbraio 1945, non fu solo una vittoria per la democrazia, ma l’inizio di un percorso di emancipazione che oggi richiede non solo celebrazioni, ma un impegno costante e azioni concrete. La parità di genere non si raggiunge solo con le parole, ma con politiche efficaci, visione inclusiva e soprattutto attraverso un cambio di paradigma di pensiero che porti la dimensione della ‘cura’ a fondamento dell’organizzazione del nostro sistema economico e sociale.
Il dato sull’astensionismo delle donne è allarmante (59% nell’ultima tornata elettorale, 13 punti percentuali in più rispetto agli uomini, che significa che 6 donne su 10 non hanno votato) ed è frutto di una disillusione rispetto alla capacità della politica di saper cogliere le proprie istanze ma anche di una mancata speranza di poter cambiare le proprie condizioni con l’esercizio democratico del voto.
Riattivare il protagonismo delle donne, riaccendere la speranza sulla efficacia della partecipazione è uno degli obiettivi che dobbiamo darci nel percorso che abbiamo davanti e che intreccia il nostro agire quotidiano con la straordinarietà della campagna referendaria.
Questa Assemblea si è inserita in questo contesto e si è posta l’obiettivo di riflettere tra compagne sui temi della qualità del lavoro, della partecipazione e della cittadinanza per tornare nei territori e luoghi di lavoro ed avere maggiori strumenti per fare la nostra parte nella campagna elettorale referendaria, insieme alle associazioni che a vario titolo si occupano di tematiche intersezionali.

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