Se ti ammali non si rinnova il Contratto. Denuncia Nidil Cgil per 2 Oss in una Rsa a Impruneta (Fi)

Somministrati nella sanità: se ti ammali non si rinnova il contratto. La denuncia di Nidil Cgil Firenze per due Oss in una Rsa a Impruneta (Fi). “E’ in piedi un sistema vergognoso dove l’utilizzo di lavoro flessibile si traduce in lavoro usa e getta sulla base delle mere esigenze dell’azienda utilizzatrice, e dove non si garantiscono nemmeno i diritti fondamentali”

Sull’uso della somministrazione è in piedi un sistema vergognoso che coinvolge anche nella provincia di Firenze un numero importante di Oss e infermiere, prevalentemente donne e molte straniere.
In molti casi si tratta di lavoratrici e lavoratori che operano con questo tipo di contratti per anni anche all’interno dello stesso posto di lavoro con continue proroghe e rinnovi contrattuali, salvo poi essere mandati a casa o non vedersi rinnovato il contratto in caso di malattia o di maternità.
Questo è il caso per esempio di due lavoratrici (Oss) in somministrazione che dopo anni di servizio si sono viste lasciare a casa a seguito di una malattia e di un’operazione alla mano.
Un caso non isolato e un fatto molto grave rispetto al quale la Rsa in questione (la Rsa Opera Pia Vanni di Impruneta) risponde che d’altra parte i loro sono contratti a termine, e che loro possono legittimamente interrompere il contratto per poterle sostituire con personale nuovo, e magari, visto che ci siamo, più giovane e prestante.
Spesso chi viene mandato a casa per essersi infortunato o ammalato o per il sopraggiungere di una maternità non denuncia per paura, o perché pensa che tutto questo sia normale.
Tutto questo invece è disumano. A maggior ragione in aziende/enti pubblici e privati il cui “core business” è proprio quello dell’assistenza e della cura della persona.
Questo è un sistema vergognoso dove l’utilizzo di lavoro flessibile si traduce in lavoro usa e getta sulla base delle mere esigenze dell’azienda utilizzatrice, e dove non si garantiscono nemmeno i diritti fondamentali.
Un processo di responsabilizzazione deve riguardare anche le Agenzie per il lavoro (Apl), settore che ha avuto un incremento di fatturato del 9% all’anno negli ultimi anni per un totale 15 miliardi (dati 2022).
Infatti, mentre le aziende utilizzatrici dovrebbero ricorrere alla somministrazione solo per sopperire a situazioni straordinarie – e non per sostenere i carichi di lavoro ordinari – rispettando la parità di trattamento tra personale interno e somministrato, per le Apl è arrivato il momento di comportarsi come dei datori di lavoro veri e propri e di farsi carico del rispetto delle tutele e delle condizioni di lavoro dei loro dipendenti.

Firmato: Giulia Tagliaferri, segretaria generale Nidil Cgil Firenze

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