Concorso Pnrr, immessi nelle scuole toscane 400 docenti, ma alcuni sono spostati di sede a tre mesi dall’inizio delle lezioni e altri non possono spostarsi in una sede più adeguata in barba al merito. Beffati anche gli idonei al concorso 2020, che vedono sottrarsi i posti vacanti.
La denuncia di Flc Cgil Toscana: “Burocratizzazione e trasferimenti forzati, i ‘pacchi’ di fine anno del Governo toccano alle assunzioni nella scuola. Continueremo a mobilitarci in appoggio alle rivendicazioni di lavoratori e lavoratrici”
L’esecutivo Meloni ci ha ormai abituato ai “pacchi” di fine anno: in particolare, questo Natale tocca alle assunzioni nella scuola. Mentre il regalo di Natale del ministro Valditara al merito consiste in burocratizzazione e trasferimenti forzati.
Infatti, si sta completando in tutta Italia il lungo iter di immissione in ruolo dei candidati che hanno superato il concorso Pnrr, selezione per la quale il Ministero ha escogitato procedure così macchinose da impedire – per molte classi di concorso – la conclusione dei concorsi entro il 31 agosto (ossia in tempo utile per l’inizio della scuola). Grazie al lavoro intenso del personale dell’Usr Toscana in questi mesi (così come era accaduto ad agosto), le procedure si avviano finalmente a conclusione.
Tra gli oltre 400 docenti neo-immessi in Toscana, alcuni sono spostati di sede (e spesso anche di provincia), a più di tre mesi dall’inizio della scuola, con buona pace della continuità didattica. Si tratta di persone costrette a rivedere la propria organizzazione personale e familiare, spesso a dover cercare nuove abitazioni in affitto e, per chi proveniva da altre regioni, disdire sistemazioni fortunosamente recuperate a fine agosto. Per di più ai supplenti su questi posti, temporaneamente accantonati, viene inflitta la disoccupazione.
Gli altri vincitori, pur non dovendo spostarsi, risultano ugualmente beffati: essendo già assegnati sulla propria classe di insegnamento a una sede provvisoria, restano bloccati su quella cattedra in barba al merito, ossia a dispetto del fatto che la loro collocazione in graduatoria gli avrebbe consentito di scegliere una sede più adeguata.
Infine, la beffa delle beffe la subiscono i docenti idonei al concorso ordinario 2020 e gli idonei al concorso Pnrr, che non soltanto si trovano ancora precari, ma si vedono sottrarre dai bizantinismi del nuovo concorso Pnrr 2 i posti rimasti vacanti.
La Flc Cgil Toscana ha appoggiato in questi mesi la loro lotta e continuerà a lavorare per la loro assunzione partecipando a tutte le iniziative in campo.
Firmato: Pasquale Cuomo, Segretario Generale FLC CGIL Toscana