Università di Pisa, tagli agli appalti pulizia e portierato. La protesta della Filcams Cgil

Hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in presidio davanti al Rettorato per dire no ad una manovra che, secondo la Filcams-Cgil di Pisa, porterebbe ad una riduzione di lavoro pari ad ottocento ore nel 2025. Ma non solo, perché i tagli previsti dall’Università di Pisa all’appalto di servizi di pulizia, portierato e reception musei «mette a rischio trenta posti di lavoro» e l’attività di alcuni musei «che sarebbero costretti ad una riduzione di orario». «Il Museo della Grafica, ad esempio, sarebbe costretto a chiudere un giorno a settimana per mancanza di personale», sottolinea Francesca Grassini della Filcams-Cgil di Pisa che punta il dito contro l’Ateneo e invita a rivedere una manovra, quella del bilancio preventivo, che – tra tagli e riduzioni – rischia di gravare soprattutto sui lavoratori degli appalti.
«L’Università, per risparmiare, poteva intervenire su altri fronti e invece ha deciso di colpire una categoria che ogni giorno permette il funzionamento dei dipartimenti e delle altre strutture universitarie. Siamo allarmati e stiamo cercando di trovare una soluzione per la salvaguardia occupazionale», sottolinea la Filcams che ieri ha indetto una giornata di sciopero dei circa 300 lavoratori dell’appalto e promosso un presidio davanti al Rettorato in concomitanza con la discussione sul bilancio. Un «no» ai tagli, alla riduzione di personale e, conseguentemente, dei servizi assicurati, quello della Filcams a cui si aggiunge la contrarietà dei sindacati studenteschi.

Fonte: Il Tirreno

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