Il Coordinamento Donne della CGIL Toscana esprime preoccupazione per la situazione delle donne in Siria, nonostante le recenti dichiarazioni del nuovo leader islamista. Se da un lato sembrano emergere rassicurazioni circa il rispetto dei diritti e delle libertà delle donne, dall’altro temiamo che si tratti di una strategia temporanea, volta a non destare allarme presso l’Occidente, il cui sostegno oggi appare cruciale per gli equilibri geopolitici della regione.
La storia recente ci insegna che, troppo spesso, i diritti delle donne vengono sacrificati sull’altare della realpolitik e delle convenienze internazionali. Le dichiarazioni iniziali, per quanto moderate, non siano il preludio di una stretta sui diritti e sulle libertà fondamentali, con un ritorno a politiche oppressive che penalizzano le donne, cancellando anni di lotte e conquiste.
Il fatto che siano state escluse dal primo governo ci sembra emblematico.
Le donne siriane, che hanno già pagato un prezzo altissimo negli anni di guerra, meritano di essere al centro delle politiche di ricostruzione del Paese, non relegate ai margini di una società che rischia di chiudersi ulteriormente sotto il peso di ideologie restrittive. La loro autonomia, il diritto all’istruzione, al lavoro e alla partecipazione pubblica non possono essere negoziati né ignorati.
Come Coordinamento Donne della CGIL Toscana, chiediamo che la comunità internazionale non distolga lo sguardo e che continui a vigilare sulla reale condizione delle donne in Siria, garantendo che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali non sia sacrificato per ragioni di opportunità politica.
La difesa della libertà e dell’autodeterminazione delle donne deve essere un punto fermo, irrinunciabile, che non può essere rimandato o sottovalutato. Restiamo al fianco delle donne siriane e di tutte le donne che, ovunque nel mondo, lottano per un futuro di giustizia, uguaglianza e libertà.
Coordinamento Donne CGIL Toscana