Gsk formalizza uscita di 270 addetti a Siena, allarme della Cgil

Gsk: Cgil, formalizzata uscita di 270 addetti a Siena. ‘Su base volontaria, ma se non c’è il numero licenzieranno?’

“Un fulmine a ciel sereno, Gsk ha formalizzato l’uscita di circa 270 dipendenti, 257 dal sito di Rosia, 13 da quello di Siena”. Lo rivela la segretaria della Cgil di Siena, Alice D’Ercole, al termine di un incontro sindacale in cui l’azienda “ha comunicato la volontà di investire circa 260 milioni di euro da qui al 2026, ma contemporaneamente attuare la fuoriuscita di 270 posti di lavoro”. “Le uscite riguardano tutti i settori della produzione e l’azienda vuole farle su base volontaria – ha aggiunto D’Ercole
– Ma se non ci fossero tutti questi volontari?
Procederanno con i licenziamenti?”. “A livello
di gruppo fatturano 35 miliardi di euro e la dirigenza a marzo ci aveva detto che nel 2023, tra Siena e Rosia, il fatturato si aggirava sui 400 milioni di euro” , ha sottolineato la sindacalista. (ANSA).

LA NOTA DI ALICE D’ERCOLE

Dopo la chiusura dello stabilimento di Amadori che a luglio ha licenziato 200 persone e quella annunciata Beko che licenzierà 300 lavoratori, oggi GSK formalizza la cancellazione di 270 posizioni lavorative, pari a quasi il 15% della forza lavoro. Esuberi mascherati, per adesso, con uscite volontarie senza contrattazione sindacale e senza un tavolo istituzionale di confronto sul piano industriale. Una tempesta che si abbatte nel territorio portando ad 800 i posti di lavoro che stiamo perdendo e a 5000 i lavoratori che vivono sottoposti a processi di crisi industriale (licenziamenti, esuberi, cassa integrazione, mancati rinnovi dei contratti, stipendi pagati con mesi di ritardo). Un modo di fare impresa, avallato dal Governo, che fa profitto sulla vita e sulla pelle dei lavoratori in cui grandi aziende nazionali e multinazionali si insediano, capitalizzano, fanno fatturati miliardari e cancellano posti di lavoro da un giorno all’altro, in barba a qualsiasi valore di responsabilità sociale d’impresa.

Davanti ai nostri occhi la concretezza delle ragioni dello Sciopero Generale del 29 novembre!

In difesa del lavoro e della Costituzione!

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