Fondi su cooperazione sociale e servizi sociosanitari, intesa “storica” tra Regione Toscana-sindacati-imprese

Risorse per l’adeguamento contrattuale, fondi per i servizi a tariffa, applicazione dei Contratti nazionali di riferimento: servizi sociosanitari e cooperazione sociale, siglata intesa da 22 milioni di euro tra Regione Toscana, imprese e sindacati confederali

Bruno Pacini (Fp Cgil): “Un accordo storico a tre che riconosce il lavoro buono”

Rossano Rossi (Cgil): “Mentre il Governo taglia, la Toscana scommette sulla solidarietà e sul sistema pubblico”

LA NOTA DELLA REGIONE

Nel terzo settore, la Regione investe su cooperazione sociale e servizi sociosanitari e tiene insieme imprese e sindacati confederali.
La firma della pre-intesa dell’accordo vale 22 milioni di euro e riguarderà 35mila addetti che garantiscono i servizi: quelli per anziani, (autosufficienti e non), quelli per disabili, quelli per minori, quelli per la salute mentale, quelli per persone svantaggiate, assistenza domiciliare, centri diurni Alzheimer, Rsa, Rsd, strutture residenziali terapeutiche e socio riabilitative, dipendenze.

“Gli addetti, gli utenti e le loro famiglie trovano una risposta di qualità in servizi delicati ed essenziali che qualificano la società e il modello Toscano. In un momento in cui c’è un taglio di risorse da parte del Governo Meloni nel Sistema Socio Sanitario, la Toscana scommette sulla solidarietà e sul sistema pubblico”, dice Rossano Rossi, Segretario Generale della CGIL Toscana.

“È un accordo storico a tre, in cui viene ripreso un percorso che 20 anni fa la Regione avviò con il sindacato nel riconoscere il lavoro buono, quello dato dai Contratti sottoscritti da CGIL-CISL-UIL, mettendo risorse e regole che ne garantiscano la piena applicazione, in questo caso del Contratto Cooperative Sociali”, dichiara Bruno Pacini, Segretario generale della FP CGIL Toscana.

Nel dettaglio, l’accordo che si andrà a sottoscrivere prevederà il riconoscimento dal 2025 di 10 milioni per le aziende sanitarie per l’adeguamento contrattuale dei servizi in appalto, e il riconoscimento di ulteriori 12 milioni, per il 2026 e il 2027, per i servizi a tariffa. Su questi ultimi la Regione ha già concretizzato un impegno testimoniato dal rafforzamento della quota sanitaria per le RSA (+5,10 euro al giorno a persona in tre anni), per i servizi di prevenzione delle dipendenze (CEART) e l’impegno ad intervenire in tempi brevi anche sulle tariffe per le strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità (residenze per disabili, case alloggio protette e centri diurni). E c’è anche la revisione della normativa già esistente (DGRT 402/2004), individuando il contratto di riferimento in modo da tradurre il maggiore impegno economico della Regione in una ricaduta certa e uniforme sul mondo del lavoro impegnato nei servizi.

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