Natalità: Cgil, urgenti politiche strutturali per dare certezze a chi vuole figli, superare logica dei bonus
“Il quadro è preoccupante, più che un inverno demografico è una glaciazione. Sono numeri impressionanti, sintomatici di un Paese con un presente difficile e che non riesce a guardare con fiducia al futuro. Non sarà certo l’aver istituito il Ministero della Natalità o qualche bonus in più a convincere a fare figli chi non ne ha, servono politiche strutturali forti, frutto di una strategia di medio e lungo periodo e capaci di garantire certezze soprattutto ai giovani, a partire dalle donne”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi a commento dei dati diffusi oggi dall’Istat sulla natalità.
“Misure e interventi a sostegno della natalità – continua la dirigente sindacale – devono garantire la certezza di un lavoro di qualità, stabile e ben retribuito; la certezza di una casa, di una rete di servizi per l’infanzia, a partire da asili nido diffusi nel territorio, accessibili e gratuiti; congedi che siano adeguatamente remunerati e paritari”.
Inoltre, per la segretaria confederale della Cgil “occorre rafforzare l’Assegno unico, da rendere davvero universale superando esclusioni e discriminazioni, a partire da quelle che colpiscono coloro che risiedono in Italia da meno di due anni o hanno i figli all’estero, come peraltro chiede l’Europa che per questa ragione ha attivato la procedura di infrazione contro l’Italia”.
“E soprattutto – aggiunge in conclusione Barbaresi – occorre superare definitivamente la logica dei bonus e delle misure spot che al Governo piacciono tanto, come risulta nel Documento Programmatico di Bilancio in cui si annuncia un nuovo bonus nascita, provvigione che credevamo relegata nel