“Gli anni ’70: un decennio a perdifiato”: è il titolo del progetto “Scuola del popolo” (IL VOLANTINO) lanciato da Spi Cgil Sesto Fiorentino, Cgil Firenze e Flc Cgil Firenze. Si tratta di un ciclo di 7 incontri che si terranno dal 3 ottobre al 15 gennaio presso la Camera del Lavoro di Sesto Fiorentino, via Paganini 37. Per informazioni: tel 0554472450, mail spisesto@firenze.tosc.cgil.it
CALENDARIO DELLE LEZIONI
OTTOBRE
Giovedì 3 ottobre, ore 16:30
Anni 70, anni di riforme – oltre il piombo.
A proposito dei libri “Le ragioni di un decennio”, di Giovanni De Luna e “Generazione 70” di Miguel Gotor. Con alcune sequenze da Assalto al cielo di Francesco Munzi.
Giovedì 17 ottobre, ore 16:30
Dopo il Sessantotto, la rivolta delle donne.
A proposito del romanzo di Ritanna Armeni, “Per strada è la felicità”, con Francesca Cavarocchi e Beatrice Da Vela.
Mercoledì 30 ottobre, ore 16:30
L’Istituzione totale si apre. La riforma Basaglia degli ospedali psichiatrici del 1978.
Incontro con Patrizia Meringolo. Con alcune sequenze del film, Matti da slegare, di Bellocchio, Agosti, Rulli e Petraglia.
NOVEMBRE
Giovedì 14 novembre, ore 16:30
Enrico Berlinguer, 40 anni dopo. Austerità, questione morale e Milano da bere.
Con Susanna Cressati e Simone Siliani, autori di “Berlinguer. Vita trascorsa, vita vivente”. Castelvecchi 2022.
Giovedì 28 novembre, ore 16:30
Dalla guerra del Vietnam al movimento del ’77
Le canzoni di protesta. Con Stefano Arrighetti e Maurizio Tempestini
DICEMBRE
Giovedì 12 dicembre, ore 16:30
Il terrorismo, le sue vittime e i suoi reduci.
Proiezione del film “La seconda volta”, regia di Mimmo Calopresti, con Nanni Moretti e Valeria Bruni Tedeschi
GENNAIO 2025
Mercoledì 15 gennaio, ore 16:30
Lo Statuto dei lavoratori cinquanta anni dopo.
Incontro con Pietro Causarano, Mario Battistini e Bernardo Marasco
LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto della “Scuola del popolo” nasce dalla convinzione che esista oggi, fra giovani e adulti, un desiderio diffuso, ma spesso non soddisfatto, di formazione e conoscenza: il desiderio di approfondire argomenti e temi di cui si parla pubblicamente ma in forme spesso oscure o approssimative.
Forse anche, semplicemente, il bisogno di ritrovarsi con altri per vivere un’esperienza comune, la possibilità di arricchire la propria vita e valorizzare quel tempo libero che finisce talvolta per essere tempo vuoto, senso di abbandono, momento di solitudine. E questo soprattutto per la crisi della sfera pubblica che da tempo, ormai, è diventata un deserto di passioni e ha allontanato tante e tanti per delusione e disincanto.
La scommessa, quindi, è di far incontrare due desideri: quello di chi vuole avere formazione e conoscenza e quello di chi ha voglia ancora di trasmettere le sue conoscenze, di chi ha voglia di ascoltare e di chi ha voglia di dire.
Un tempo esistevano luoghi in cui le persone potevano incontrarsi per discutere, confrontarsi, capire meglio la propria storia e il mondo. Allora anche i messaggi che arrivavano dai media non trovavano solo individui isolati davanti a una televisione o un computer, ma erano discussi, oggetto di conversazione in uno spazio collettivo. Erano circoli, case del popolo, società di mutuo soccorso, sindacati, partiti, l’associazionismo diffuso.
Oggi questo tessuto sembra un po’ sfilacciato, disperso, comunque impoverito E tuttavia forse non è scomparso quel bisogno e quel desiderio di conoscenza e partecipazione. Il sindacato può allora offrire i suoi spazi per cercare di costruire una comunità, sia pure piccola, di persone che si incontrano e riflettono insieme, per tessere una rete di relazioni “calde” di cui avere cura.
Con passione e gentilezza. Importante infatti è che questi incontri siano occasioni e luoghi piacevoli di confronto, certo anche impegnativi però non noiosi o accademici. Si deve poter stare bene. E si potrebbero utilizzare film o sequenze di film, pagine di poesia o letteratura, prevedere delle pause,
magari poter bere e mangiare.
Quest’anno la Scuola del popolo è dedicata agli anni ’70 del novecento, forse il periodo più denso e significativo della nostra storia recente: vuoi per le aspettative, come anche per le delusioni, vuoi per le conquiste sociali e civili, come anche per le tragedie, che hanno segnato in modo indelebile il nostro approccio alla società, un approccio che condiziona la nostra riflessione sulla politica e sull’individuo ancora oggi, nonostante i mutamenti epocali intervenuti da allora in poi e di cui in quegli anni si cominciavano a intravedere in maniera embrionale i primi significativi fenomeni.
Elena Aiazzi, Segreteria CGIL Firenze
Simonella Mazzanti, Segretaria SPI CGIL Sesto Fiorentino
Andrea Bagni, Scuola del Popolo