Federconsumatori Arezzo: “Nuova truffa a carico dei consumatori: si spacciano per Arera promettendo rimborsi inesistenti per carpire contratti. I cittadini prestino molta attenzione”
“La fantasia, l’audacia e l’assenza di scrupoli dei truffatori non conosce limiti – commenta Chiara Rubbiani, Presidente di Federconsumatori Arezzo. Cittadini ci stanno segnalando di aver ricevuto telefonate ai propri numeri di cellulare da presunti incaricati da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale.
Questi soggetti, che risultano essere in possesso di tutta una serie di dati personali del consumatore contattato (la corrispondenza del numero di telefono con l’intestazione del contratto, nome cognome, data di nascita, il nominativo dell’attuale gestore luce o gas) si presentano come incaricati da Arera e promettono fantomatici rimborsi. Sollecitano insistentemente le persone a fornire il loro iban del conto corrente e a far registrare telefonicamente l’assenso”.
L’invito di Federconsumatori è di prestare la massima attenzione di fronte a questo tentativo di carpire l’assenso per per la stipula di un nuovo contratto di energia.
“Se ai consumatori spettano rimborsi – ricorda Rubbiani – questi vengono effettuati in automatico in bolletta senza necessità di esprimere alcun assenso oppure il proprio gestore informa e chiede con comunicazione scritta ben riconoscibile e verificabile. Si raccomanda di non fornire mai telefonicamente il proprio iban né i propri dati personali. Il proprio gestore luce o gas non ha bisogno di conferme: li conosce già”.
Secondo Federconsumatori, “questo ennesimo caso deve far riflettere sulla facilità con cui soggetti senza scrupoli entrano in possesso di dati personali e su cosa dovrebbero fare il governo, il parlamento nonché le autorità di controllo per contrastare queste pratiche truffaldine. Bisogna riflettere sulla pericolosità intrinseca nella liberalizzazione del mercato energetico, soprattutto per la popolazione più fragile che non sempre è attrezzata per contrastare operatori scorretti che tutti i giorni contattano telefonicamente le persone e le famiglie con proposte mirabolanti e false e con il principale obbiettivo di carpirne i dati”.
Rubbiani ribadisce alcune raccomandazioni: “non dare mai i propri dati personali; mai leggere al telefono le fatture delle proprie utenze; mai dare i numeri identificativi esposti nelle fatture, perché e con questi dati che operatori senza scrupoli confezionano quelle cattive pratiche che tanto nuociono nei confronti delle famiglie”.
Federconsumatori invita i cittadini a segnalarle i casi sospetti e conferma la disponibilità dei suoi sportelli a verificare le comunicazioni dei gestori: “solo così la nostra associazione può intervenire verso le Autorità regolatorie per denunciare, far comminare sanzioni in modo da far cessare queste pratiche commerciali scorrette”.