“Lo schema del Piano strutturale di bilancio, portato oggi in Consiglio dei Ministri, è – nel metodo e nel merito – una replica del Def della scorsa primavera”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.
“Nel metodo perché – spiega il dirigente sindacale – è stato preparato nel chiuso delle stanze di Palazzo Chigi e di via Venti Settembre, senza alcun coinvolgimento delle parti sociali e alcuna informazione attendibile per l’opinione pubblica. Nel merito, perché siamo di fronte all’ennesima scatola vuota, senza dati significativi né impegni precisi”.
Per Ferrari “una sola certezza: ci attendono sette anni di austerità, causati da una riforma del Patto di stabilità, sbagliata e controproducente, che il nostro Governo ha avallato senza colpo ferire. Non solo, dal comunicato del Mef emerge la volontà di perseguire un rigore di bilancio perfino superiore a quello richiesto dall’Unione europea”.
“Essendo nota l’indisponibilità dell’Esecutivo a prendere le risorse dove sono – extraprofitti, rendite, grandi patrimoni, evasione fiscale (è di questi giorni l’ennesimo condono) – è chiarissimo – aggiunge il segretario confederale – quello che succederà: una manovra di bilancio che, come e più della precedente, taglierà sia la spesa pubblica corrente che quella per gli investimenti, compromettendo ulteriormente una crescita sempre più anemica e proseguendo nel definanziamento del Servizio sanitario nazionale, dell’Istruzione pubblica, degli Enti locali e, in generale, dei servizi per i cittadini”.
“Dinanzi a scelte che incideranno pesantemente sulle condizioni di lavoratori e pensionati, oltre che sulle prospettive di sviluppo dell’Italia per un tempo così lungo, se non registreremo alcuna disponibilità ad un confronto vero, metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione che servono per rivendicare un profondo cambiamento delle politiche economiche e sociali”, conclude Ferrari.