Bioraffineria Livorno, le Rsu Fiom appalti Eni: “Tutelare i posti di lavoro dell’indotto”

A seguito del giudizio positivo del ministero sulla compatibilità ambientale del progetto riguardante la bioraffineria Eni di Stagno (Li) riteniamo opportuno aprire alcune riflessioni

Sarà intanto fondamentale tenere bene accesi i riflettori sull’impatto occupazionale che il progetto bioraffineria avrà non solo sui dipendenti diretti dello stabilimento Eni, ma anche sui lavoratori delle ditte operanti nel mondo degli appalti presenti sul territorio livornese.

Il progetto prevede ad esempio la realizzazione di tre impianti: ancora oggi però non è noto se i lavori di costruzione saranno affidati ad aziende che già operano all’interno della raffineria oppure a realtà provenienti da altre parti d’Italia. Se dovesse concretizzarsi quest’ultimo scenario si verificherebbe un paradosso che non potremmo accettare: da una parte la presenza di tantissimi operai provenienti da varie parti d’Italia alle prese con una mole importante di lavoro, dall’altra i lavoratori delle ditte locali dell’indotto con pochissime attività assegnate loro.

A preoccuparci è anche il pericolo del subappalto a cascata: difficile da gestire e da controllare.

Ribadiamo pertanto la preoccupazione già espressa nei mesi scorsi alle istituzioni locali e alla Regione: il timore è che il progetto bioraffineria comporti una drastica riduzione di posti di lavoro presenti nel mondo degli appalti. Per questo motivo vigileremo affinché sia costruito un percorso che garantisca a tutti i lavoratori del territorio un futuro occupazionale: riteniamo pertanto necessario un incontro al MIMIT per avere ulteriori garanzie.

Coordinamento rsu Fiom ditte in appalto Eni

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