Prosegue il percorso del “protocollo a sostegno delle vittime della violenza di genere sui luoghi di lavoro”, l’accordo firmato lo scorso 8 marzo da Confindustria Toscana Nord, dalla Consigliera per le pari opportunità della Provincia di Lucca e dalle categorie sindacali Filctem CGIL della provincia di Lucca, Femca CISL Toscananord, Uiltec UIL Toscananord.
Un testo innovativo ed efficace che, oltre ad adottare numerose misure per la prevenzione delle violenze attraverso formazione, informazione e non solo, ne introduce anche alcune per tutelare concretamente le vittime di questo fenomeno. Tra queste, la più innovativa in assoluto è la possibilità di sottoscrivere accordi con aziende disponibili, nei limiti delle proprie possibilità e ambiti di competenza, ad attivare percorsi lavorativi alternativi a quello in cui si sia consumata violenza. Così facendo, le vittime avranno non solo la possibilità di allontanarsi da un impiego legato a un’esperienza traumatica, ma anche di poter denunciare in sicurezza l’accaduto, senza temere di perdere la propria fonte di reddito. Una novità di estrema importanza, visto che, in molti casi, quando la violenza si consuma nel luogo di lavoro, essa non viene denunciata proprio per il timore di subire ripercussioni a livello lavorativo, o addirittura di venire licenziate/i.
Quello che a marzo appariva come un ambizioso progetto è però già diventato realtà. Ad oggi, infatti, la disponibilità a favorire l’inserimento di lavoratrici e/o lavoratori vittime di violenza sul posto di lavoro è già stata data sia da aziende dei settori seguiti dalle suddette sigle sindacali, sia anche di altri comparti. Si è pertanto concretizzato anche l’auspicio formulato a marzo che nel protocollo si potessero riconoscere anche aziende di altri settori. In questo modo, sarà possibile rompere il ciclo di violenze e silenzi legato al timore della perdita della propria occupazione, e quindi della propria sicurezza economica. Un risultato certamente da celebrare, ottenuto anche grazie all’impegno e alla sensibilità delle aziende che da subito hanno aderito al progetto: Cromology, Essity Italy, Essity PLD Italy, Gruppo Sofidel, Kedrion, Lucart, Servizi Ospedalieri, Sogesi e Wepa.
I commenti dei firmatari:
Franco Galeotti, Segretario Generale della Filctem Cgil Lucca: “Il “protocollo 8 marzo 24″ è nato pochi mesi fa con il preciso intento di creare un concreto strumento di tutela e difesa per le vittime di violenza sui luoghi di lavoro. In queste settimane abbiamo coinvolto le migliori imprese del territorio e chiesto loro di aderire mettendo a disposizione posti di lavoro riservati come alternativa a quelli dove la vittima ha subito violenza. Quando lo abbiamo elaborato sembrava impossibile, visto che strumenti di questo tipo non ne esistevano, ma oggi sono diverse le imprese che, attraverso la nostra contrattazione, hanno risposto positivamente. Possiamo dire quindi che il “protocollo 8 marzo 24″ rappresenta veramente un concreto strumento di protezione, ma anche di prevenzione e dissuasione, specialmente nei confronti di coloro che pensavano di poter molestare le lavoratrici, forti del ricatto lavorativo nei confronti della vittima. Il nostro auspicio è che non vi si debba mai fare ricorso, ma, se questo accadesse, noi siamo pronti e ben attrezzati per offrire sia tutto il sostegno necessario che le alternative lavorative frutto di questo strumento.”
Giacomo Saisi, rappresentante della Uiltec Uil Toscana nord: “Si tratta di un protocollo unico nel suo genere che va sicuramente esportato su altri territori. È molto positivo che alcune aziende abbiamo aderito, e speriamo che presto lo facciano anche altre. Queste non sono solo parole, ma un sostegno concreto che va in soccorso a donne che purtroppo subiscono violenza. Ora non dobbiamo fermarci. Dobbiamo continuare a informare a formare le lavorarrici e i lavoratori e generare Cultura.
Andrea Satti, Segretario Generale Femca Cisl Toscana Nord: “In merito al Protocollo sulla tutela delle vittime di violenza di genere, sottoscritto in data 8 Marzo 2024, c’è soddisfazione per come si sta evolvendo. Già diverse Aziende hanno aderito, inserendo il protocollo all’interno degli accordi di 2° livello che siamo andati, in questi mesi, a stipulare. Notiamo particolare attenzione e sensibilità da parte delle Aziende, non solo nell’aderire, ma anche nel sottolineare e sensibilizzare rispetto alle tematiche del Protocollo. Contiamo di poter continuare a raccogliere adesioni, dato che i segnali vanno in questa direzione, e auspichiamo che il protocollo possa espandersi anche ad altri segmenti industriali, alle altre categorie sindacali ed anche ad altri territori.”
Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord: “Riscontriamo con soddisfazione come le aziende associate siano sensibili a questo tema e disponibili, nei limiti del possibile, a farsi volontariamente carico di situazioni altrimenti di non facile gestione. Esempi c’erano già anche prima del protocollo: questo ha perfezionato e sistematizzato delle buone pratiche che auspichiamo possano estendersi ulteriormente. Quelle offerte dal protocollo sono opportunità che le vittime di violenza possono cogliere per gestire con maggior tranquillità momenti critici e di forte disagio dal punto di vista lavorativo, oltre che gravi sul piano personale. Ribadisco anche la disponibilità della nostra associazione ad affiancare e sostenere le imprese che decidano di introdurre nelle prassi aziendali quanto previsto dal protocollo.”