Il Professor Giovanni Maria Flick eletto Presidente del Comitato promotore del referendum sull’Autonomia differenziata
Si amplifica il successo nella raccolta delle firme, che sul web sta raggiungendo quota 300.000
Quando sono in gioco il diritto alla salute e alle prestazioni sociali, quando vengono messi a repentaglio i diritti del lavoro, che ne risulterebbe impoverito, quando si colpisce il diritto all’istruzione, quando si mina l’unità del Paese, quando si vanificano scelte cruciali per le politiche ambientali, quando si corre il rischio di smantellare il welfare universalistico, quando aumentando la burocrazia si complica la vita delle imprese, quando si penalizzano i comuni, le città metropolitane e le aree interne, dividendo l’Italia e danneggiando sia il Sud che il Centro-Nord, quando lo stesso sviluppo e la coesione del Paese possono uscirne compromessi…le cittadine e i cittadini italiani non restano indifferenti.
E sono pronti a mobilitarsi in prima persona, firmando la richiesta di referendum contro l’Autonomia differenziata. Questa legge profondamente sbagliata va abrogata, perché spaccherebbe l’Italia, aumentando i divari regionali e peggiorando le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta la collettività.
A sole due settimane dall’avvio della mobilitazione, fortemente voluta dai Partiti dell’opposizione, da Sindacati confederali e da molte Forze sociali e associative, sono già quasi 300.000 (oltre la metà di quelle richieste) le firme raccolte attraverso la piattaforma digitale e si contano a decine di migliaia le firme apposte nei gazebo fuori dagli ospedali e nei mercati rionali, in prossimità dei luoghi di lavoro e in tutti i contesti di vita della popolazione.
Grande soddisfazione ed entusiasmo è stato espresso dal Comitato Promotore del Referendum, che ha chiamato alla Presidenza il Prof. Giovanni Maria Flick – una personalità dal ricchissimo curriculum accademico e istituzionale e che ha sempre portato avanti il suo impegno in favore dei diritti costituzionali e della dignità della persona – che potrà contare sulla stretta collaborazione della Vice Presidente Ivana Veronese e di tutti i componenti del Consiglio Direttivo.
Ci sono ancora diverse settimane prima della chiusura di questa campagna di raccolta firme per il referendum, ci sono ancora centinaia di appuntamenti per avere ulteriori informazioni e per dimostrare materialmente il proprio consenso per questa battaglia democratica, c’è ancora a disposizione la piattaforma informatica, che è oggetto di un vero e proprio ‘assalto’ da parte di chiunque abbia a disposizione un computer o uno smartphone. I siti e i social sono pieni di dichiarazioni a sostegno da parte di figure eminenti e di semplici cittadini.
Quando sono in gioco l’unità dell’Italia, i principi costituzionali fondamentali e i diritti di tutte e tutti, nessuno può dirsi escluso. Basta una firma per l’Italia che vogliamo: unita, libera e giusta.