Fp Cgil Arezzo: “Il Casentino non può fare a meno dell’Unione”. “Basta con le politiche strumentali, ricorrenti prima e dopo ogni evento elettorale”
Le campagne elettorali e i primi mesi dei nuovi governi locali del Casentino, hanno un “motivo” costante: mettere in discussione l’esistenza dell’Unione dei comuni. In ordine di tempo, l’ultima dichiarazione è del sindaco di Bibbiena: “Sostengo che l’unione dei Comuni sia un sistema vecchio di governo che non porta a risultati e va superato. Ce lo chiedono i tempi”. Quali tempi? Quelli della retorica e il tornaconto della propria parte politica. La verità è che l’Unione è una realtà istituzionale fatta di servizi ai cittadini e di lavoratori che con professionalità e competenza si prendono cura di questo territorio e di questa comunità. Riteniamo irrispettoso dei cittadini e dei lavoratori che ad ogni singola elezione si rimetta in discussione, per finalità esclusivamente di parte, la funzionalità di un ente che si occupa di assetto del territorio, politiche sociali, sicurezza, …. I dipendenti dell’Unione come quelli dei Comuni e dell’Asl lavorano fianco a fianco, in modo integrato e sussidiario affinché i livelli dei servizi ai cittadini siano più omogenei possibili, dalla frazione montana al fondovalle. Crediamo altresi che le amministrazioni possano convergere su un progetto comune al quale ognuno porta le proprie istanze e sensibilità, con convinzione, senza che di volta in volta gli assetti siano dettati solo dell’opportunità egoistica di aderire o meno ad una gestione associata. Non credo che il Casentino possa permettersi di stare senza Unione dei comuni, merita invece un luogo di confronto costante dove la valle cresca senza lasciare nessuno indietro”.
Gian Maria Acciai, segretario provinciale Fp Cgil