“Siamo in presenza di provvedimenti contro riformatori. Dietro la scusa del garantismo, si introducono norme che indeboliscono la possibilità di contrastare la corruzione e quindi l’esposizione delle pubbliche amministrazioni all’infiltrazione criminale anche di stampo mafioso, ancora molto presenti nel Paese come recenti indagini sulla corruzione purtroppo dimostrano. Inoltre, si indeboliscono cittadine e cittadini nella possibilità di difendersi dai soprusi delle pubbliche amministrazioni”. È quanto dichiara il responsabile Legalità della Cgil nazionale, Alessio Festi, a commento dell’approvazione definitiva del disegno di legge del ministro della Giustizia Nordio che dispone l’abrogazione del reato di abuso di ufficio, modifiche al sistema delle intercettazioni, l’interrogatorio da parte del PM prima di un arresto e altre norme.
Per il dirigente sindacale “le norme approvate, viste anche in relazione alla riforma costituzionale della giustizia, restituiscono un quadro grave e preoccupante di arretramento del nostro sistema giudiziario. Non servono a velocizzare i processi, non servono a rendere più efficace la pubblica amministrazione, ledono l’autonomia di magistrate e magistrati. Siamo sempre più di fronte ad un sistema penale forte con le classi sociali più deboli e garante dell’impunità per i potenti”.
“Possiamo affermare che la Legge non è più uguale per tutti, come invece sancisce la Costituzione. Come Cgil – conclude Festi – proseguiremo la mobilitazione per contrastare queste norme e riaffermare i principi costituzionali”.