La moda frena, sindacati ‘ammortizzatori a distretto conciario’. Cgil, Cisl e Uil temono centinaia licenziamenti a S. Croce sull’Arno (Pi)
“II 90% delle aziende sta chiedendo la cassa integrazione, che riguarda un totale di 3 mila persone: è necessario azzerare i contatori o dalla fine di luglio tanti lavoratori si troveranno a piedi”. E’ il grido d’allarme lanciato a Santa Croce sull’Arno (Pisa) da Cgil, Cisl e Uil per denunciare la crisi del distretto conciario. “Si passi dalle parole ai fatti – avverte Alessandro Conforti (Filctem Cgil) – e la Regione deve muoversi urgentemente affinché il governo, con un decreto, metta le risorse per dare fiato alle aziende, a cominciare da quelle artigiane”. Il settore della moda e del lusso si riorganizza anche in funzione delle dinamiche internazionali e dall’inizio dell’anno i sindacati stimano che complessivamente “ci siano già stati almeno 200 licenziamenti”. Per questo Conforti auspica che il presidente regionale Eugenio Giani, “apra, come aveva proposto, un tavolo allargato ai brand del lusso, in modo da capire in che scenari le nostre aziende, che producono eccellenza e sono un motore della Toscana, si troveranno a operare quando anche questa turbolenza sarà passata”. I sindacati temono tagli di personale “tra il 10 e il 15% della forza lavoro” e ditte “che non riapriranno dopo le ferie”. Secondo Marcello Familiari della Cisl “potrebbero materializzarsi fino a 700 licenziamenti quindi bisogna intervenire in fretta per tenere il sistema moda in piedi per arrivare almeno a primavera 2025, quando forse ripartirà la concia”. (ANSA).