Landini: «Risorse del tutto insufficienti». Il segretario generale della Cgil dopo l’incontro tra governo e sindacati sul decreto aiuti bis: “Abbiamo condiviso lo strumento delle decontribuzione, ma sulle cifre proprio non ci siamo. A un lavoratore ogni mille euro vanno dieci euro lordi, bisogna intervenire subito. Poi tassare gli extra profitti”
Il decreto Aiuti bis “sul piano quantitativo del tutto insufficiente. Su 14,3 miliardi di manovra c’è un miliardo per i lavoratori e un miliardo e mezzo per le pensioni”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro tra governo e sindacati, spiegando: “Ridurre il cuneo contributivo in questa misura significa ogni mille euro ridurre dieci euro lordi al mese, per le pensioni ogni 500 euro ridurre dieci euro lordi. Cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema. Questo decreto, così com’è, non va bene”.
Nell’incontro con l’esecutivo, quindi, sulla decontribuzione “abbiamo condiviso lo strumento, anche perché potenzialmente strutturale, ma le risorse sono assolutamente inadeguate. Così non va. Visto che il Consiglio dei ministri si deve ancora riunire, chiediamo di intervenire”.
Il leader di Corso d’Italia prosegue: “Abbiamo poi posto il tema degli extra-profitti. In questo caso non intervenire è uno schiaffo in faccia a chi paga le tasse. Per capirci, le entrate di Eni che balzano in alto arrivano dai rincari delle bollette pagati dalle persone. Su questo bisogna intervenire subito. Perché, ripeto, è uno schiaffo a lavoratori e pensionati e a chi ha sempre pagato le tasse. Le forze politiche ci riflettano: non pensino solo a cosa faranno dopo, ma anche a cosa fare adesso per essere credibili”.
Insomma, a suo avviso, “il messaggio che deve arrivare adesso è che bisogna aumentare le risorse per lavoratori e pensionati”. Infine i prossimi passi del sindacato: “Noi non ci fermiamo, stiamo ragionando su una serie di iniziative: faremo una grande assemblea di tutti i delegati a settembre per fare una nostra proposta per il Paese. Poi l’8 e 9 di ottobre, a un anno dall’assalto fascista alla Cgil, può essere l’occasione per trasmettere la nostra idea di Finanziaria e per costruire una rete europea antifascista”.