Il porto di Livorno, con gli oltre 7 milioni di tonnellate di merce movimentata tra gennaio e marzo ha fatto registrare un calo del 17,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rivelano i dati pubblicati dall’Autorità di sistema portuale livornese. Anche il resto del sistema portuale di (Livorno-Piombino e i porti elbani) archivia il primo trimestre con una movimentazione generale di 9,5 milioni di tonnellate di merce e un 14,5% in meno rispetto a quanto movimentato nello stesso periodo dell’anno precedente. In particolare nel porto di Livorno la battuta di arresto, come spiegano dall’Authority, è dovuta al “collasso registrato nella movimentazione delle rinfuse liquide, i cui volumi si sono dimezzati rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, attestandosi a 928.877 tonnellate”. Si tratta di un risultato cui ha contribuito soprattutto la drastica riduzione sia dello sbarco di petrolio greggio (-98,9%) che dell’imbarco di prodotti raffinati (-92,8%). “Un andamento – si sottolinea dall’Autorità di sistema – che è da imputare in parte alla crisi aziendale della raffineria Eni, in parte agli effetti della guerra in Ucraina”. Battuta d’arresto anche per il traffico delle rinfuse solide, che è diminuito del 24,5% su base trimestrale, a 156.000 tonnellate di merce. Sull’andamento di questa tipologia di traffico ha inciso soprattutto il trend negativo registrato dai cereali (-96,3% nel primo trimestre) e in misura ridotta dai minerali (-14,4%). Le merci in container hanno invece messo a segno un aumento del 5,2% su gennaio-marzo 2021. L’aumento dei volumi è stato trainato soprattutto dalle ottime performance del traffico da e per l’hinterland, cresciuto del 22,5%. Non a caso, i container pieni sono aumentati complessivamente del 15,5% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. In crescita sia l’import (+4,8%) che l’export (+22,7%). Il traffico di trasbordo chiude il trimestre con un calo del 37,2%, rappresentando oggi il 17,3% del totale dei container movimentati. Lo scorso anno, il suo peso era pari al 28,9% del totale. Buone notizie anche dal comparto dei prodotti forestali in break bulk. Il trimestre si è chiuso con un aumento del 13,7% sullo stesso periodo del 2021, con una movimentazione complessiva di 500mila tonnellate di merce. Diminuiscono, invece, sia il traffico rotabile (-5,6% totalizzando 121 mila mezzi commerciali) e quello delle auto nuove (-18,2% con una movimentazione di 110 mila unità), risentendo anche dalla situazione di difficoltà in cui versa l’intero settore automotive.
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